Trentola Ducenta – Si infiamma la polemica sull’allarme (o presunto tale) al Circolo Didattico di Trentola Ducenta. Dopo le accuse lanciate da Andrea Sagliocco, esponente di “Noi di Trentola Ducenta”, arriva la replica di Giuseppe Apicella, ex candidato sindaco, e del figlio Michele, presidente del Consiglio d’istituto, entrambi chiamati in causa dal medico trentolese (leggi qui).
Riceviamo e pubblichiamo:
Incredulità e sbigottimento non dovrebbero toccare chi ha amministrato e non realizzato. E veramente viene da sorridere! Noi non siamo mai stati sul mercato. Ma certamente in Piazza per il nostro impegno sociale che va ben oltre l’impegno anche politico. Abbiamo operato in tempi non sospetti. Siamo stati e continuiamo ad essere una forza attiva, seria, determinata, concreta, reale e disponibile, sempre!
Ma, soprattutto, non siamo mai stati “in vendita”. Situazioni di possibili “compravendite” non ci hanno mai visti interessati e coinvolti. Noi non siamo mai stati “prezzolati”. Forse per questo altri ci hanno scavalcato. Il malcostume, il baratto e l’affarismo non sono mai stati nel nostro Dna, come di fatto ci sono lealtà, trasparenza, gratuità d’intervento e, soprattutto, onestà. Anche intellettuale! E il dottor Andrea Sagliocco tutto questo lo sa bene.
Non abbiamo bisogno dei servizi igienici del Circolo Didattico per essere alla ribalta. Forse altri hanno bisogno di “tutto e di più” per poter ottenere una visibilità che, anche per il loro passato impegno politico, avrebbe dovuto appartenergli. Evidentemente chi non ha ben amministrato non ha di che vantarsi e deve trovare sfogo criticando l’impegno degli altri. L’incoerenza, forse, la fa da padrona!
Ben sappiamo che la situazione dei servizi igienici è critica e che la soluzione del problema potrebbe essere realizzata solo nei periodi di chiusura della Scuola, l’avevamo anche detto.
Allora, dov’è il problema? È stata realizzata una pubblica iniziativa di protesta ma non è stata data in pasto ai mass-media. L’intervento di un gruppo, seppur folto, di genitori che hanno aderito per ottenere condizioni igieniche essenziali per i loro figli può essere definita una “sommossa popolare”?
La telefonata, poi! Il tenore, il senso, il contenuto della telefonata (e per onestà intellettuale chi l’ha ricevuta, non può negarlo!) era solo “prima di scrivere e dire, informati bene sui fatti!”. Di certo, non si può definire una ingerenza “istituzionale” se una persona viene invitata, come detto, ad informarsi bene sui fatti, prima di emettere giudizi e sentenze.
Parlando con il vostro associato, al quale di certo non avete fatto fare una bella figura, non è mai stato detto “Avete sabotato la nostra manifestazione”.
Dottore, facciamo nostra la tua citazione della saggezza popolare “Fatt’ accattà a chi nun t’ sape”! La presenza dei genitori all’iniziativa già citata è stata certamente “trasversale” proprio perché di politico non aveva nulla, tutti e ciascuno dei presenti avevano a cuore una sola cosa: i propri figli. Ma di cos’altro vogliamo parlare?
Giuseppe e Michele Apicella