Al Jarreau, addio alla leggenda del jazz

di Redazione

E’ morto all’età di 76 anni Al Jarreau, leggenda della musica jazz e r&b. Ricoverato da qualche giorno in ospedale a Los Angeles, aveva di recente annullato tutti i concerti in programma. Nella sua lunga carriera Al Jarreau aveva vinto per 7 volte il Grammy. E’ stato un artista che ha esercitato un’influenza enorme sul mondo della musica, aprendo di fatto le porte a un nuovo modo di cantare.

Al Jarreau era esploso sulla scena internazionale verso la fine degli anni ’70: era il 1977 e il doppio live “Look To The Raimbow” fece gridare al miracolo, aggiudicandosi il Grammy per il miglior album di jazz vocale. Jarreau aveva trovato un modo di nuovo di utilizzare il canto jazz, di sfruttare, in modo diverso e più aperto a sofisticate contaminazioni, tecniche come lo scat, uso di sillabe e suoni senza significato per eseguire assoli al pari degli strumenti, il vocalese, che invece riproduce assoli strumentali utilizzando le liriche di una canzone.

In più metteva in mostra un’incredibile abilità nel trasformare la voce in uno strumento a percussione. In particolare la strepitosa versione di “Take Five”, il più celebre 5/4 della storia del jazz, divento’ un vero e proprio “cult”. A quel risultato Al Jarreau era arrivato grazie a una solida formazione, aveva alle spalle un diploma in psicologia, uno in riabilitazione vocale e seri studi musicali e, lui che era nato a Milwaukee, aveva cominciato a cantare jazz con un trio che al pianoforte vedeva George Duke.

Le ossa se l’era fatte dividendo le serate nei club dove si esibivano stand up comedian destinati a un futuro da star come Bette Midler e John Belushi. Non per niente i primi passi verso la celebrità li ha compiuti proprio apparendo al “Saturday Night Live”, che viveva la sua stagione d’oro. Il mix esplosivo di acrobazie vocali, di jazz, latin, soul e funk si è via via andato addolcendo verso terreni pop: nel 1981 ottiene il più grande successo della sua carriera con l’album “Breakin’ Away” che contiene “We’re In This Love Together”, la sua hit più famosa.

Nel 1985 Quincy Jones, che lo ha voluto anche nell’album manifesto “Back On The Block”, gli affida una delle voci soliste di “We Are The World”. Negli anni ’90 ha deliberatamente diradato la sua produzione discografica per dedicarsi a un’intensissima attività live che lo ha visto collaborare con gente come Miles Davis, George Benson, Chick Corea, prodursi anche in concerti con l’orchestra sinfonica. Con il nuovo millennio, problemi respiratori e cardiaci hanno pregiudicato la sua attività, costringendolo più volte al ricovero.

Nel 2012 era stato al festival di Sanremo, dove, ospite dei Matia Bazar, aveva cantato la versione internazionale di “Parla più piano”, il tema de Il Padrino.

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