Il Festival Internazionale del Cinema di Cannes, in programma sulla Croisette dal 17 al 28 maggio prossimi, comincia a scaldare i motori in vista della 70esima edizione. E lo fa annunciando, come da tradizione, il presidente della giuria che assegnerà la Palma d’Oro al miglior film e gli altri premi principali della prestigiosa rassegna transalpina.
Il nome scelto è quello di uno dei registi di maggiore fama planetaria, lo spagnolo Pedro Almodovar, che è particolarmente legato alla kermesse francese. Infatti, ben cinque sue pellicole sono state presentate in competizione nel corso degli anni, mentre “La mala educaciòn” fu il titolo d’apertura dell’edizione 2004.
Insomma un gradito “ritorno a casa” per il cineasta iberico, due volte premio Oscar, capace di cambiare il corso della cinematografia del suo paese. Ad Almodovar si devono lungometraggi coraggiosi, rutilanti, divertenti e anche controversi, sicuramente poco omologabili e, senza dubbio, originali, in grado di sfidare il comune senso del pudore imperante nella Spagna post-franchista.
Anzi l’abbagliante movida madrilena non sarebbe, probabilmente, esistita senza i modelli creati, forgiati con maestria dallo stile almodovariano, divenuto nei decenni un vero e proprio marchio di fabbrica. Tanti personaggi dalla dubbia moralità sono stati sdoganati dalle coloratissime sceneggiature del genio iberico, divenendo quasi figure eroiche di un quotidiano che si arricchiva, o meglio impreziosiva, di diversità istrioniche, quasi aliene, eppure vicinissime al sentire comune, proponendosi quali compagni di viaggio di esistenze ordinarie, che grazie al loro apporto si trasformavano d’un colpo in straordinarie.
Dotato di innegabile talento sia nel comico (“Donne sull’orlo di una crisi di nervi”) quanto nel drammatico (“Parla con lei”), è riuscito a creare pellicole in costante equilibrio tra tragedia e commedia, che appunto nel suo capolavoro “Tutto su mia madre” ha raggiunto l’apice della perfetta fusione. Il regista 67enne si è, ovviamente, detto “molto onorato” e “riconoscente” per l’investitura ufficiale e, pur non avendo mai ottenuto l’ambita Palma, ha sempre ben figurato in concorso vincendo un premio per la sceneggiatura e per l’interpretazione dell’intero cast femminile dell’indimenticabile “Volver”.