Roma – La situazione per la giornata di oggi è tesa nella Capitale. Tante le disposizioni emanate dal Ministero dell’Interno per affrontare l’anniversario dei 60 anni della firma dei Trattati di Roma che istituirono la Comunità Europea. Molti i capi di Stato in arrivo a Roma e tanta è la preoccupazione verso due minacce principali: attentati terroristici e cortei violenti.
Dopo l’attentato di Londra, a firma dell’Isis, dell’altro ieri, lo stato di allerta si è innalzato in tutta Europa, particolarmente in Italia. Il ministro degli Interni Marco Minniti ha assicurato tolleranza zero per terroristi e violenti. Numerose le disposizioni attuate.
Sul fronte del antiterrorismo, nella giornata di ieri si è riunito il Comitato di analisi strategica, in cui, assieme ad alti funzionari governativi, comandanti delle forze di Polizia e dei Carabinieri, nonché dei vertici dell’Intelligence, ha partecipato anche un ufficiale di collegamento inglese di Scotland Yard, chiamato in causa a due giorni dall’attentato londinese.
Le decisioni prese in via strategica riguardano soprattutto il rischio di attacchi con veicoli (come è successo per gli attentati di Londra, Berlino e Nizza). Una grande porzione del centro di Roma, dal Quirinale all’altare della Patria, passando per i Fori Imperiali è stata interdetta al traffico veicolare, soprattutto per camion e mezzi pesanti. L’Enac ha disposto anche la chiusura dello spazio aereo, anche per i droni, su Roma e sull’aree circostanti la capitale.
Sul fronte delle violenze di piazza, anche in questo caso la linee guida del Ministero sono dure. Oggi vi saranno quattro cortei, di cui due di protesta nel pomeriggio che sfilerà nel quartiere Testaccio. È stata accertata la possibile presenza di circa 600 black bloc, ma la linea governativa è precisa: proteste consentite, ma repressione per i violenti. L’obiettivo del Governo, infatti, così come ribadito dal ministro Minniti è quello di garantire la sicurezza sia delle personalità presenti, che la tranquillità dei cittadini e del diritto di manifestare pacificamente”.
Per l’occasione, dunque, la disposizione di uomini sul territorio di Roma è imponente. 5mila tra uomini dell’Esercito, dei Carabinieri e della Polizia. Notificata la presenza di agenti in borghese e di cecchini posizionati su edifici strategici.
L’imponente apparato di antiterrorismo italiano ha dato i suoi frutti già nei giorni scorsi con lo smantellamento di una cellula terroristica che faceva propaganda jihadista sul web.
Agenti della Polizia postale di Perugia e di Milano, assieme agli uomini della Digos, funzionari della Questura di Milano e della Polizia Scientifica di Roma hanno eseguito un’ordinanza di arresto per tre tunisini e un marocchino. Un terzo uomo, un tunisino, sarebbe attualmente irreperibile sul territorio nazionale italiano.