Mozzarella Dop, focus su Cina e Usa per far fronte alle barriere non tariffarie

di Redazione

Aumenta la richiesta di mozzarella di bufala campana Dop all’estero, con valori che superano il 30% sul totale della produzione, e il Consorzio di tutela è in prima linea nella promozione di attività finalizzate ad agevolare l’export, necessità sempre più avvertita dalle aziende.

Le potenzialità e le problematiche legate all’export della mozzarella di bufala campana Dop negli Usa e in Cina sono al centro delle nuove iniziative promosse. Il Consorzio di tutela si è mosso in due direzioni proprio al fine di abbattere quelle che possono essere considerate di fatto delle barriere non tariffarie.

In primo luogo l’organismo di tutela è volato in Cina, Paese che rappresenta valori ancora limitati in termini di export ma dalle grandi prospettive, è stato oggetto di numerosi approfondimenti. In particolare, l’analisi degli aspetti della normativa vigente e delle leggi di prossima attuazione è stata il filo conduttore dell’appuntamento organizzato lo scorso 15 marzo in Cina.

Il responsabile dell’area Certificazione del Consorzio, Giampiero Perna, ha preso parte al tavolo tecnico, tenutosi all’Ambasciata italiana di Pechino, sulla promozione e protezione dei prodotti Dop e Igp nel Paese asiatico dal titolo “The Extraordinary Italian taste: Promotion and Protection Of Italian Gis in China”. L’incontro-seminario è stato articolato in quattro fasi: promozione delle Dop e Igp; strategie di protezione in China; incontri tecnici con i distributori e importatori locali; confronti tecnico istituzionali con le autorità sanitarie e doganali cinesi (Aqsiq).

Sotto la lente le attuali criticità legate allo sdoganamento delle merci e alle lungaggini burocratiche e temporali. In media occorrono da una a tre settimane, in base al tipo di prodotto e alla complessità dei controlli di qualità, per ottenere l’ok all’ingresso dei prodotti. Focus anche sui problemi legati all’interpretazione degli aspetti obbligatori sull’etichettatura specifica, secondo quanto stabilito dalle “Norme Generali per l’Etichettatura dei prodotti alimentari pre-confezionati” stabilite dal Governo cinese, che sono state oggetto preminente dell’incontro tecnico istituzionale.

Molta attenzione poi al mercato statunitense che rappresenta un interessante sbocco commerciale caratterizzato anch’esso da alcune difficoltà. La seconda iniziativa riguarda, infatti, gli Stati Uniti. Per tre giorni, da oggi (20 marzo) fino al 22 marzo, la nuova sede del Consorzio di tutela all’interno della Reggia di Caserta ospiterà il corso di formazione dedicato all’adeguamento alle nuove regole per l’export negli Usa. Le modifiche in atto dal 2011 in materia di Food Safety nell’amministrazione statunitense, in particolare riguardo all’entrata in vigore del Food Safety Modern Act (Fsma), obbligano le aziende che esportano negli Stati Uniti ad elaborare un Food Safety Plan conforme alla normativa Usa e a individuare una figura (Preventive Control Qualified Individual) qualificata esclusivamente per questo compito all’interno di ogni azienda.

Muovendo da questa necessità il Consorzio di Tutela ha promosso il corso di formazione con la Merieux Nutri Science per la qualifica dei tale figura, riservato esclusivamente ai soci del Consorzio. Il corso sarà tenuto da qualificati Lead Instructor riconosciuti dall’ Fda americana e il personale formato sarà iscritto nell’apposito elenco pubblico previsto dal governo americano.

“L’export è fondamentale per il corretto sviluppo del comparto – dichiara il presidente del Consorzio di tutela, Domenico Raimondo – Dobbiamo cercare di agevolare al massimo la diffusione della mozzarella di bufala campana Dop che, più di altri prodotti, necessità di vie rapide per una corretta distribuzione”.

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