E’ salito a 5 il numero dei morti dell’attentato avvenuto a Londra lo scorso 22 marzo. Un uomo è deceduto in ospedale. Si tratta di una delle persone che sono state falciate dalla macchina dell’attentatore sul Westminster Bridge. Proseguono gli arresti nella capitale inglese.
Sono due le persone finite in manette nell’ambito dell’inchiesta aperta per terrorismo. Non sono state diffuse dalle autorità le identità dei fermati che potrebbero essere coinvolte nell’attentato. In totale sono 9 le persone arrestate. Una donna è stata rilasciata. La polizia ha specificato che si è trattato di arresti “importanti”. “Le nostre indagini al momento si focalizzano sulle motivazioni, sull’organizzazione e sui suoi associati”, ha spiegato il capo dell’antiterrorismo britannico, Mark Rowley.
Intanto, la polizia ha diffuso il vero nome dell’aggressore noto come Khalid Masood. Si tratta di Adrian Russell Ajao, 52 anni, sposato e padre di tre figli. La notizia è stata resa nota dallo Scotland Yard. L’uomo è nato in Gran Bretagna ed era conosciuto dalla polizia inglese per reati comuni. Nel 2003, Adrian era stato arrestato per possesso di un coltello. “L’attentatore – ha affermato il premier May – era noto ai servizi segreti ed era un britannico indagato per terrorismo”.
Negli ultimi 10 anni l’uomo si manteneva insegnando l’inglese. Nel 2005, era stato a Yanbu, in Arabia Saudita, dove pare insegnasse presso l’Autorità generale dell’aviazione civile (GACA) a Jeddah. I tabloid inglesi ipotizzano che proprio in Arabia l’uomo si sia radicalizzato.
La sera prima dell’attentato aveva alloggiato presso l’hotel Preston Park, a Bringhton. La mattina seguente agli inservienti e clienti dell’hotel, aveva detto con il sorriso “oggi vado a Londra”. Chi lo conosceva parla di lui come di una persona tranquilla che non aveva mai mostrato atteggiamenti violenti. I vicini di casa hanno definito Adrian come una persona “amichevole”.