Il superlatitante tradito dal profilo Facebook. Giulio Perrone, 65 anni, ricercato dal 1998 accusato di narcotraffico, è stato localizzato quando gli investigatori italiani (con il contributo determinante della Polizia Scientifica), hanno scoperto sul social la sua falsa identità, Saverio Garcia Galiero.
Galiero è il vero cognome della madre con la quale viveva a Tampico, nello Stato di Tamaulipas (Messico), roccaforte dei maggiori cartelli narcos messicani, dove si era ricostruito una vita, con nuovo nome, nuova moglie e figli messicani.
e indagini sono state fatte dagli agenti della Squadra mobile di Napoli-Sezione Catturandi, insieme al Servizio centrale operativo e al Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia-Interpol coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Perrone è stato arrestato venerdì sera all’aeroporto romano di Fiumicino, proveniente dal Messico.
Era latitante dal 1998 perché colpito da un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura generale della Repubblica di Napoli-Ufficio Esecuzioni, dovendo espiare la condanna definitiva a 22 anni di reclusione inflittagli perché responsabile del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.
Giulio Perrone, nato a Gragnano (Napoli), e di cui si erano perse le tracce già nel 1994, ricercato anche in ambito internazionale, all’epoca dei fatti, era considerato un elemento di spicco di un sodalizio criminale, attivo negli anni Ottanta/Novanta, dedito all’importazione di ingenti quantitativi di droga tipo cocaina dalla Germania.
La droga, poi, trasportata in Italia veniva ceduta a più committenti appartenenti ad importanti e pericolosi cartelli camorristici del napoletano tra cui i clan Mazzarella, Formicola, Polverino, Tolomelli.