La squadra mobile di Caserta ha notificato, nella casa di reclusione di Parma, dove si trova detenuto Francesco Schiavone, 63 anni, detto “Sandokan”, un’ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso 15 marzo dal gip del Tribunale di Napoli.
Schiavone è ritenuto il mandante dell’omicidio del cittadino extracomunitario Saer Konte ucciso la sera del 23 ottobre 1986 a Castel Volturno – località Destra Volturno, per il solo motivo di dare un segnale forte agli spacciatori di sostanze stupefacenti operanti sul litorale domitio, in particolare a quelli di colore.
Difatti è stata confermata, da più collaboratori di giustizia, l’esistenza di un programma di Schiavone Francesco di eliminare i trafficanti di droga di colore per ragioni utilitaristiche e morali.
Lo spaccio praticato sul litorale Domitio, da un lato attirava l’attenzione delle forze dell’ordine, quindi, creava pericolo per l’intensificarsi dei controlli sul territorio; dall’altro creava disagio, perché i più giovani fra i partecipi al clan avrebbero potuto essere coinvolti nell’uso di eroina ed allora non sarebbero stati più affidabili.
Dunque secondo tale “programma” elaborato dai vertici del clan dovevano essere eliminati gli spacciatori di droga “pesante” ed in particolare quelli di colore ed in tale ambito maturò l’eliminazione dell’extracomunitario, cioè in maniera “occasionale” per la sostanziale irrilevanza dell’obiettivo essendo sufficiente che la vittima designata fosse: extracomunitario, di colore e spacciatore.