Clochard bruciato vivo durante il sonno. Ucciso per gelosia

di Stefania Arpaia

Un clochard è stato bruciato vivo, a Palermo, per motivi di gelosia. Il movente è stato confermato dall’omicida, fermato domenica sera, che ai poliziotti ha confessato solo dopo aver tentato di negare ogni addebito, giustificando il suo orribile gesto con la paura che Marcello, la vittima, avesse potuto portargli via la fidanzata.

L’uomo, ora in stato di fermo, Giuseppe Pecoraro, 46 anni benzinaio di professione, è accusato di aver cosparso di benzina e assassinato Marcello Cimino, un ex idraulico senzatetto che viveva nella zona della città note come “ai Cappuccini” perchè era solito dormire sotto i portici della Missione San Francesco dei frati cappuccini. La vicenda si è verificata durante la notte tra venerdì e sabato. Marcello è stato ucciso durante il sonno.

I due, hanno riferito fonti locali, frequentavano la stessa mensa, e pare che Pecoraro avesse paura che la sua donna avrebbe potuto tradirlo con Cimino.

Brigida Alaimo, avvocato dell’assassino, ha informato che il suo cliente davanti agli agenti era ansioso e confuso e ha chiesto di prendere gli psicofarmaci che assumerebbe con regolarità a causa di una malattia psichiatrica; pillole che gli sono state negate, in attesa di una visita medica in carcere. Per l’uomo potrebbe essere chiesta l’infermità mentale.

I poliziotti che si sono occupati del caso sono riusciti a risalire all’assassino grazie ad alcuni testimoni che avrebbero raccontato di aver visto i due litigare pochi giorni prima. In più alcune immagini di una videocamera di sorveglianza hanno ripreso una persona incappucciata nell’atto di lanciare una secchiata di benzina su un mucchio di stracci che coprivano un essere umano.

Gli agenti hanno informato che l’uomo, durante la confessione, non ha mostrato nessun segno di pentimento per quanto commesso.

 

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Redazione
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