E’ pari a 10 il bilancio delle persone rimaste coinvolte nella vicenda che ha visto eruttare l’Etna nella giornata di giovedì. Uno dei crateri del vulcano in attività ha emesso materiale lavico a quota 2.700 metri colpendo vulcanologi e turisti.
È stato il contatto tra la lava incandescente della colata dell’Etna e la neve presente ad alta quota a provocare l'”esplosione freatica”, hanno spiegato gli esperti. Il fenomeno, conosciuto dagli studiosi dell’Ingv di Catania, è avvenuto sul fronte della colata lavica, sul Belvedere dell’Etna, in territorio di Nicolosi.
Sono dieci le persone che sono state colpite da questo materiale piroclastico. Immediato l’arrivo dei soccorsi sul posto. Sei feriti sono stati ricoverati in quattro ospedali locali, di Catania e Acireale, presentando contusioni e traumi, soprattutto cranici. Tra di essi anche il vulcanologo Boris Behncke.
“Il ricercatore ha riportato solo lievi escoriazioni dovute alla caduta di pietre conseguente all’esplosione – ha informato il vulcanologo Marco Neri dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – Sull’Etna attualmente ci sono diversi nostri colleghi impegnati in osservazioni e visure. Queste purtroppo sono cose che possono anche succedere”.
“Il fronte della colata lavica – ha detto l’esperto – si deve osservare da vicino soprattutto quando scende più in basso, per tenere informata la protezione civile, che se lo ritiene opportuno, può fermare il flusso turistico. Adesso al colata ha raggiunto quota 2700 e poco più sotto, a quota 2500, c’è la funivia”.
“I vulcanologi dicono che è stato l’incidente più pericoloso in 30 anni di carriera – ha scritto su Twitter la giornalista Rebecca Morelle, corrispondente scientifica per la tv di stato britannica, lievemente ferita alla testa mentre si trovava sul vulcano per lavoro – la troupe è ok. E’ stato davvero spaventoso, esplosioni come queste hanno ucciso, correre giù per la montagna sotto i colpi delle pietre, schivando massi infuocati e vapore bollente è un esperienza che non vorrei mai ripetere, mai e poi mai. I soccorsi e le guide sono stati eccellenti”. L’eruzione è stata ben visibile da Catania e dai paesi limitrofi. L’attività del vulcano era iniziata due giorni fa.