Volevano compiere un attentato su uno dei simboli più conosciuti di Venezia, il ponte di Rialto. Per questo tre persone sono state arrestate e un minore è stato fermato nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura distrettuale antimafia e antiterrorismo di Venezia, condotta dal Reparto operativo del comando provinciale di Venezia e dalla Digos della questura di Venezia.
“A Venezia guadagni subito il paradiso per quanti miscredenti ci sono qua. Metti una bomba a Rialto”. È uno dei passi di una intercettazione sui quattro kosovari bloccati nella notte. Le forze di polizia avrebbero individuato una cellula terroristica jihadista operante nel centro storico veneziano.
L’attacco terroristico a Londra e i loro commenti entusiasti, hanno imposto agli investigatori l’intervento immediato. Anche perché il gruppo, di fronte alla notizia dell’uccisione da parte di Khalid Masood di tre passanti e un poliziotto, aveva manifestato l’intenzione di “fare qualcosa di simile anche a Venezia”. Nel punto di maggiore interesse turistico, come il Ponte di Rialto.
Le tre persone raggiunte da ordinanze di custodia cautelare in carcere e il minorenne fermato sono tutti originari del Kosovo e sono presenti in Italia con un permesso di soggiorno. Si tratta di Fisnik Bekaj, 24 anni, residente in provincia di Treviso, Dale Haziraj, 25 anni, e Arjan Babaj, 27 anni, gli ultimi due residenti a Venezia, dove lavoravano come camerieri in locali della città.
Il blitz si è svolto nella notte in un palazzo vicino al teatro La Fenice, attorno alle 4, come raccontano alcuni inquilini. Sono intervenuti i reparti speciali Nocs della Polizia di Stato e Gis dell’Arma dei Carabinieri. Contemporaneamente sono state eseguite dodici perquisizioni, tutte in centro storico, tranne una in terraferma a Mestre e una in provincia di Treviso.
All’operazione ha partecipato personale operativo e tecnico della Direzione centrale della Polizia di prevenzione, unità cinofile dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, il Nucleo artificieri della questura di Venezia, gli operatori del Gabinetto regionale e provinciale di Polizia scientifica e i cineoperatori del Nucleo investigativo.