Prestazioni sessuali in cambio di un posto in squadra: arrestati allenatori e arbitro

di Stefania Arpaia

Sono finiti in manette due uomini di 20 e 50 anni, allenatori di una squadra giovanile torinese che chiedevano favori sessuali promettendo alle vittime un posto in squadra come titolare. Obbligo di firma per una terza persona, si tratta di un architetto di 49 anni, arbitro delle giovanili, coinvolto anch’egli nel giro di ricatti.

I tre, hanno informato gli agenti della polizia postale che si sono occupati del caso, usavano Internet per scambiarsi materiale pedopornografico. Sono tutti uomini di Torino, accusati a vario titolo di aver sfruttato dei minori per ottenere e diffondere materiale di natura pedopornografica, nei casi più gravi consumando anche violenze sessuali ai danni degli adolescenti coinvolti.

Fonti investigative hanno informato che l’indagine della squadra della polizia postale diretta da Paola Capozzi è iniziata dopo la denuncia di un ragazzino di 16 anni che aveva trovato il coraggio di raccontare alla madre quello che era successo una notte a casa dell’allenatore più giovane, dove era andato a dormire dopo aver terminato la preparazione atletica in vista di una partita importante.

“Si è infilato nel mio letto”, ha raccontato il ragazzino alla madre, spiegando come l’allenatore avesse tentato un approccio sessuale al termine degli allenamenti prima di una partita.

Oltre 15 i minori ascoltati dagli inquirenti, tra cui anche alcuni tredicenni.  A partire dal tecnico, gli investigatori sono arrivati anche ad un altro allenatore di 50 anni e a un arbitro di calcio con cui il ventenne condivideva dati e materiale raccolto sulle vittime. Il gruppo, secondo le ipotesi investigative, aveva una forma organizzata di divisione dei ruoli. Il più giovane prendeva contatto con i ragazzini, l’allenatore più “anziano” sfruttava il collega per collezionare materiale pedopornografico, mentre l’arbitro forniva un’assistenza “logistica” offrendo passaggi in auto, un appartamento e così via. Posti sotto sequestro tutti i filmati e le fotografie che l’uomo custodiva nel computer.

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Redazione
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