Sono stati colpiti, in totale, da cinque martellate. Così sono morti i due fratelli, di due anni e mezzo e quattro, uccisi lunedì a Trento dal padre, Gabriele Sorrentino, che poi si è tolto la vita. E’ quanto rivela l’autopsia. Continuano intanto le indagini sulla situazione patrimoniale dall’uomo che, per gli inquirenti, potrebbe essere la causa della follia omicida.
Secondo gli esami, eseguiti su disposizione della Procura, uno dei fratellini è stato raggiunto da un solo colpo di martello, l’altro bimbo da tre o quattro colpi.
Da quanto rivelato dagli inquirenti, sembra dunque che il padre fosse finito sul lastrico per una serie di operazioni finanziarie e immobiliari arrischiate. Gli inquirenti hanno acquisito il pc dell’uomo, che lavorava in casa da tre anni come operatore finanziario.
“Trento esprime la vicinanza alle persone che restano di quella famiglia, con la disponibilità di restare loro accanto nelle forme che vorranno comunicarci. Se posso fare qualcosa a nome della città la farò”. Così il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, si esprime nei confronti della madre dei piccoli uccisi e della sorellina 13enne all’indomani dell’omicidio-suicidio.
“La vicenda pone interrogativi a tutti – aggiunge – perché anche in quella che appare la normalità e la quotidianità più serena si nascondono tante volte drammi, fatiche, esistenze un po’ complicate, problemi. Quindi invito tutta la comunità in generale ad essere più attenta agli altri, alle relazioni, perché la città possa crescere insieme nella direzione giusta”.