Teano, restauro della tela di San Paride al Duomo

di Redazione

Teano – A distanza di circa due anni dal restauro della pala di altare di Santa Caterina d’Alessandria, opera di Belisario Corenzio, nella chiesa delle Monache Benedettine di Teano, realizzato dalla Pro loco di Teano, continua l’impegno di salvaguardia e tutela del patrimonio storico-artistico da parte dell’associazione guidata da Giuseppe Scala.

Questa volta la scelta è caduta su una delle tre tele del pittore napoletano Francesco De Mura che adornano il cappellone settecentesco di San Paride nel duomo di Teano, fortemente voluto dal vescovo Giuseppe Martino del Pozzo (1718 – 1723) che iniziò la costruzione, portata a termine dal suo successore Domenico Antonio Cirillo (1724-1746) al quale il 16 maggio del 1727 di ritorna da Benevento, quando il cappellone era ancora in costruzione, il Papa Benedetto XIII, pernottando a Teano, visitò la cripta dove si trovava la tomba di San Paride, raccomandando al vescovo Cirillo di trasferire la tomba del santo a lavori ultimati nel cappellone.

L’iniziativa della Pro loco di Teano è stata accolta con grande entusiasmo dal vescovo Arturo Aiello che dal suo ingresso in Diocesi cerca in tutti i modi di rispolverare quella devozione affievolita nei secoli verso il nostro santo patrono. Il restauro della tela di San Paride che uccide il drago, affidato alla ditta Di Palma Restauri, sarà illustrato con un apposito incontro che la pro loco organizzerà entro il mese di aprile prossimo.

“Salvaguardare e custodire il nostro patrimonio archeologico, storico, artistico – spiega il presidente Scala – è un dovere di tutti, ma ancor più è un dovere educare le giovani generazioni alla conoscenza della propria storia attraverso analoghe iniziative. In ragione di ciò, la Pro Loco dedica questa attività di restauro alla memoria del compianto e mai dimenticato avvocato Guido Zarone che ha dedicato gran parte della sua vita allo studio e alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale di Teano. Ci rivolgiamo a tutte le persone che amano questa città ad aiutarci e sostenerci in questo tipo di attività che richiedono energie, impegno e risorse economiche, siamo certi che non saremo soli”.

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