Aversa, Luciano Sagliocco: “Per mio fratello non fu bocciatura politica, anzi…”

di Nicola Rosselli

Aversa – “Il gruppo Noi Aversani, con riferimento all’articolo inerente le prossime elezioni provinciali in cui si disquisisce del declino prematuro dell’amministrazione Sagliocco, che sarebbe stato innescato dalla perdita di controllo sulle candidature in ordine alle quali sarebbero stati assunti impegni poi non in condizione di essere rispettati, rappresenta che detta, personale, valutazione è distante dalla realtà dei fatti, dal momento che l’allora sindaco non aveva assunto impegni con alcuno, puntando invece a rendere la città di Aversa protagonista con la propria candidatura alla presidenza, voluta fortemente dallo stesso Sagliocco e da un gruppo di esponenti politici per porre un veto contro le nomine calate dall’alto, le quali non tenessero conto della reale rappresentatività territoriale”.

Da Noi Aversani giunge una nota nella quale si espone il punto di vista dell’attuale gruppo dirigente del movimento sulla stagione delle elezioni provinciali ai tempi del sindaco Giuseppe Sagliocco. Si, è vero che il declino dell’amministrazione passata aveva avuto inizio quando si allontanarono alcuni consiglieri Udc e Forza Italia (Augusto Bisceglia e Michele Galluccio tra questi). Ma è anche vero che l’amministrazione poteva continuare (salvo i motivi di salute del compianto primo cittadino) sino alla sua scadenza naturale se Mimmo Palmieri e Giuseppe Stabile non avessero fatto venire meno il proprio appoggio. Ed il primo lo ha fatto certamente dopo che non era stato eletto al consiglio provinciale.

Luciano Sagliocco, fratello del compianto Peppino Sagliocco, ci tiene, comunque, in modo particolare, a sottolineare che “…non è stato, di certo, quello il passaggio che ha portato alla fine prematura dell’amministrazione guidata da mio fratello, bensì una condizione fisica sempre più precaria che con il passare del tempo gli ha impedito di avere sotto il debito controllo i componenti più dissonanti del proprio gruppo consiliare. Non si può, pertanto, parlare di una bocciatura politica ma di una situazione non più umanamente gestibile per altri fattori”.

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