Aversa – Giovedì 30 marzo, alle ore 18, sarà il momento della presentazione ufficiale di Paolo Santulli quale nuovo iscritto del Pd. Sarà una presentazione alla grande, fatta in forma ufficiale. Una scelta della direzione locale del Pd che lascia perplessi perché solo meno di un anno fa Santulli aveva manifestato con i fatti la volontà di aderire al Pd chiedendo di essere inserito nella lista del Partito democratico quale candidato alle elezioni comunali.
Chi era presente alla conferenza stampa dell’ex parlamentare fatta l’8 maggio nella sede del suo movimento “Osservatorio libero sociale” ricorderà che l’incontro con la stampa era stato promosso per denunciare il comportamento tenuto dai dirigenti del Pd nella formulazione delle liste che avrebbero appoggiato la candidatura a sindaco di Marco Villano. In quella occasione Santulli affermò che si aspettava di essere nella lista del Pd, ne aveva fatto apposita richiesta ottenendone l’assicurazione, ma si era trovato a sua insaputa inserito in una delle liste di appoggio al candidato e più esattamente nella lista “Villano Sindaco”, insieme ad altri due altri esponenti dell’Osservatorio, come uno dei tanti destinati a portare acqua al leader della coalizione di centrosinistra.
La sorpresa non era stata gradita dall’ex parlamentare che pubblicamente denunciò il fatto lasciando ipotizzare la possibilità di un ricorso che avrebbe potuto compromettere la presenza stessa del candidato sindaco al voto elettorale. La questione poi rientrò e Santulli fu eletto al consiglio comunale con la lista “Villano Sindaco” dando valido apporto ai componenti del centrosinistra e dell’opposizione in generale.
A distanza ormai di 10 mesi la dirigenza del Partito Democratico accetta il tesseramento di Santulli e, dopo averne dato ampiamente notizia con comunicati ufficiali, promuove una conferenza stampa per presentare l’ex parlamentare definendolo “un valore aggiunto” per il centrosinistra. A questo punto è logico chiedere come mai se ne siano accorti solo adesso e lo abbiano “boicottato” dieci mesi fa? Forse i dirigenti locali del Pd non sapevano che l’ex parlamentare è in Consiglio comunale dal 1994, occupandone uno scanno per ben sei consiliature e lasciandolo libero solo nei cinque anni in cui è stato deputato della Repubblica, cosicché, a conti fatti, ha una carriera politica alle spalle di ben 23 anni che gli ha permesso di accumulare una esperienza che, ad oggi, manca a praticamente tutti i componenti dell’assise cittadina?
Con questo curriculum Santulli potrebbe essere definito un “politico professionista”, altro che “dilettanti allo sbaraglio” di cui si parla oggi. Forse il Pd si prepara a candidarlo sindaco alle prossime amministrative mettendo da parte Villano?