E’ bufera in seguito alle dichiarazioni dell’olandese Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’eurogruppo, che ha accusato i parlamentari italiani di spendere soldi per donne e alcol per poi chiedere aiuti economici all’Ue. “Durante la crisi dell’euro i Paesi del Nord hanno dimostrato solidarietà con i Paesi più colpiti. Come socialdemocratico do molta importanza alla solidarietà, ma hai anche degli obblighi, non puoi spendere tutti i soldi per alcol e donne e poi chiedere aiuto”, aveva detto il politico durante un’intervista alla Faz.
Immediate le critiche da parte del mondo politico, italiano e non solo. Renzi su Facebook ha commentato: “Il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha perso una ottima occasione per tacere. In una intervista a un quotidiano tedesco si è lasciato andare a battute stupide – non trovo termine migliore – contro i Paesi del Sud Europa a cominciare dall’Italia e dalla Spagna. Penso che gente come Dijsselbloem, che pure appartiene al partito socialista europeo anche se forse non se ne è accorto, non meriti di occupare il ruolo che occupa. E prima si dimette meglio è. Per lui ma anche per la credibilità delle istituzioni europee”.
“Se vuole offendere l’Italia lo faccia al Bar Sport sotto casa sua, non nel suo ruolo istituzionale”, ha proseguito.
Prodi: “Ho percepito un grande senso di invidia”.
“Jeroen Dijsselbloem deve immediatamente rassegnare le dimissioni da presidente dell’Eurogruppo. Le sue dichiarazioni, secondo cui i Paesi del Sud Europa spenderebbero soldi in donne e alcool, sono gravi e vergognose. È inaccettabile che il presidente (in carica dal 2013) dell’istituzione europea detentrice delle chiavi della moneta unica si esprima in questi termini”, ha scritto il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo.
Intanto dall’Ue, Juncker ha fatto sapere di aver “sempre espresso il suo rispetto, la sua simpatia e il suo amore per il Sud Europa. Ma ognuno è responsabile delle sue parole”.