Napoli – “Nelle fasi congressuali è abbastanza consueto che si cerchi di mettere in evidenza in particolare le differenze. Confido che, finita, si vada avanti uniti”. Così il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, a Napoli per la presentazione di un libro su Tina Anselmi, alla presenza del segretario regionale del Pd, Assunta Tartaglione, e di Teresa Armato, componente delle segreteria regionale ed ex senatrice.
“Chi si candida a un congresso – aggiunge l’esponente ligure del Pd – cerca di acquisire maggiori consensi. Ho un po’ di anni di esperienza nella politica e so che, nelle fasi congressuali, si tende ad accentuare le differenze e a metterli in evidenza. Se si parla delle cose da fare e non si scende sul discredito personale ben vengano discussioni alla luce del sole”.
La fase congressuale del Pd, porta la Pinotti ad un’attenta riflessione sulla figura di Tina Anselmi, partigiana e primo ministro donna nella storia della Repubblica Italiana. “Penso che la politica continui ad avere bisogno di figure come quella di Tina Anselmi, è stata una donna straordinaria e l’insegnamento che ci lascia nella sua grande semplicità e profondità è la passione per la politica come trasformazione delle cose al meglio, di una politica che ha come interesse solo quello dei cittadini, del fare il meglio per i cittadini”.
A margine del convegno, il ministro ha reso nota la candidatura della scuola militare “Nunziatell” di Napoli come polo di formazione per ufficiali europei in Italia. Questa una delle proposte al vertice europeo, che si tiene oggi e domani, fatta dall’Italia in tema di cooperazione rafforzata con gli altri Stati. “Ne ho parlato anche ieri nel pranzo che abbiamo fatto con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e i ministri competenti”, ha spiegato Pinotti.
“Tra le proposte di cooperazione rafforzata – ha aggiunto – che come Italia stiamo promuovendo, in particolare con i principali alleati con cui stiamo lavorando come Francia Spagna e Germania, ma con la disponibilità di aprirla a livello europeo in senso globale, c’è quella di immaginare che un polo della formazione degli ufficiali europei possa essere in Italia”. Certa la scelta per la Nunziatella “perché è la scuola più antica di formazione e ci sembra particolarmente importante unire la difesa del futuro con la sua tradizione più nobile”.