Napoli – Sono stati scarcerati i due manifestanti arrestati per gli incidenti di sabato scorso in occasione della visita di Matteo Salvini a Napoli. Lo ha deciso il giudice monocratico, Luigi Rescigno, che, accogliendo le richieste della Procura, ha disposto, dopo la convalida dell’arresto, come misura cautelare, per i due, Luigi Tarantino e Carmine Esposito, l’obbligo di presentazione alla Polizia tre giorni alla settimana.
Il processo è stato fissato per il 17 maggio prossimo. Durante l’udienza si è tenuto un sit-in di protesta davanti al tribunale con le forze dell’ordine in tenuta antisommossa, che hanno sotto controllo la situazione.
Intanto il sindaco, Luigi De Magistris, è intervenuto replicando alle critiche ricevute per gli scontri. Una “operazione disonesta e intellettualmente deprecabile”, un “attacco ingiusto, che fa male”. Il primo cittadino partenopeo non ci sta a passare per l’unico ‘colpevole’ degli scontri che si sono verificati in occasione della presenza di Salvini nella sua città. “Abbiamo fatto tutto il possibile per evitare quello che è accaduto. Questa storiella inizia un po’ a puzzare. Perchè scaricare tutto sulla città, su sindaco e manifestanti? Riduciamo tutto a quello che è stato, una pagina triste. Noi, per quanto ci riguarda, siamo parte lesa. E’ stato Salvini a provocare”.
“Mi auguro pene esemplari per i teppisti arrestati e mi auguro che il sindaco risarcisca personalmente i napoletani danneggiati dalla violenza dei soliti noti delinquenti. Per il bene della città spero che siano sgomberati tutti i centri sociali protagonisti degli incidenti”, ha detto Salvini, che ha accusato il sindaco: “De Magistris è irresponsabile ed è anche un magistrato. Dal Comune solidarietà ai delinquenti, cose mai viste”.
“Io sto con quei poveri agenti, che guadagnano 1200 euro al mese anche per difendere gli animali contro cui stanno combattendo”, ha detto Salvini durante l’incontro dello scorso sabato avvenuto alla Mostra D’Oltremare – Ho dovuto anche mettere sull’avviso i tanti che erano qui di uscire con prudenza, non ostentare fazzoletti, stemmi o bandiere: roba da matti”.
“Che io possa fare battaglie scomode per qualcuno ci può stare, per me va bene. Ma continuo a fare ciò in cui credo ed è facile che venga accusato di islamofobia o altro da sinistra. Ma quello che è successo a Napoli non l’avevo mai visto. E la cosa più grave è l’appoggio dato dal sindaco. Non ha preso le distanze e ha detto di stare al fianco dei cosiddetti insorgenti. Il risultato è la città distrutta e, da quello che mi dicono, 16 agenti feriti. Tutto frutto di un sindaco irresponsabile”.
“È pure magistrato – ha proseguito – Mi dispiace per la città e per le Forze dell’Ordine. Perché questi poi non ce l’hanno contro Salvini, è proprio che non hanno la testa a posto”. “Ora arriva la bella stagione – ha aggiunto – ci piace l’aria aperta, la prossima volta voglio avere la libertà di girare per le periferie, fra la gente delle case popolari, e parlare a piazza del Plebiscito”. Poi in merito a immigrazione e centri sociali ha detto: “Quando saremo al governo, dopo aver sgomberato i campi rom, ci occupiamo dei centri sociali: hanno la stessa utilità sociale”.
Dopo l’incontro nella città partenopea, Salvini si è recato in visita a Lodi per incontrare Mario Cattaneo, titolare dell’Osteria De Amis, presa d’assalto da alcuni banditi, uno dei quali è rimasto ucciso in un conflitto a fuoco dal proprietario del locale.
In un post sui social ha scritto: “A cena a Casaletto Lodigiano all’Osteria dei Amis del signor Mario, brava persona aggredita ha difeso se stesso, la sua famiglia, i suoi nipotini: non merita un processo ma comprensione e solidarietà. Io sto con Mario, io sto con chi si difende, sempre”.