Sant’Arpino, Catena: “Di Santo e soci fuggono dalla democrazia e mortificano Istituzioni”

di Redazione

Parliamo di politica. Perché a me delle “jacuvelle” da bambini dell’asilo che se non vincono loro se ne vanno via col pallone mi frega davvero meno di niente. Tra le pesanti eredità ricevute dall’amministrazione guidata dal sindaco Dell’Aversana la peggiore di tutte è senza dubbio la spinosa questione della Multiservizi. Altri meglio di me hanno spiegato numeri alla mano la gravità della situazione.

Basti pensare che siamo di fronte ad una società che non ha approvato gli ultimi tre bilanci d’esercizio. Nonostante la totale estraneità dell’attuale amministrazione nelle responsabilità che hanno determinato lo stato comatoso di questa società, da mesi il sindaco e tutta la sua squadra hanno cercato con grande senso di responsabilità di trovare la migliore soluzione nell’interesse innanzitutto dei lavoratori e della collettività santarpinese, senza alcun preconcetto e alcuna logica di profitto o interesse personale.

Prova ne è, ad esempio, il fatto che nonostante l’attuale presidente della Multiservizi non sia stato scelto dall’amministrazione Dell’Aversana, egli non è stato rimosso ma anzi con lo stesso si è riusciti a stabilire un ottimo rapporto di collaborazione. In questo contesto, è arrivata da una parte dell’opposizione la richiesta di consiglio comunale aperto per discutere del futuro della società. Proposta non solo ben accolta dall’amministrazione in carica, ma addirittura promossa e favorita. Ennesima prova concreta di trasparenza e disponibilità al confronto. Si apprende che durante la riunione dei capigruppo sono stati condivisi da tutti tempi e modalità di questo consiglio comunale, raggiungendo un accordo unanime.

Dopo qualche giorno, il gruppo consiliare di Alleanza Democratica (non su iniziativa dei consiglieri stessi, ma su iniziativa del presidente della coalizione, che ricordiamo non siede nei banchi del consiglio perché non candidabile per le note vicende giudiziarie) comunica la decisione di non presentarsi al consiglio comunale aperto, sconfessando la propria decisione e sottraendosi, di fatto, al confronto nella più alta sede istituzionale. La giustificazione sarebbe una presunta decisione già presa che renderebbe inutile il consiglio comunale aperto. Circostanza prontamente smentita dal presidente della Multiservizi a mezzo stampa.

Ora, messa da parte la polemica personale, è più che lecito definire quantomeno incomprensibile sul piano politico la decisione di Alleanza Democratica. Per come la vedo io rappresenta una fuga dalla democrazia e una mortificazione delle istituzioni. In altre parole, un comportamento politicamente eversivo, aggravato dal fatto che politicamente il gruppo di Alleanza Democratica è indubbiamente il maggiore responsabile della situazione attuale della Multiservizi, avendo amministrato il nostro comune, con tutte le parentesi dei facenti funzione, dal 2008 al 2016. Questi sono i fatti, e nessun comunicato di solidarietà posticcia può confutarli.

Giorgio Catena – Coordinatore Politico di “Speranza e Futuro per Sant’Arpino”

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