Teverola – Il nostro non vuole essere un attacco personale a qualcuno bensì la comunicazione di un punto di vista su una vicenda discutibile, come quella dell’arresto del sindaco Di Matteo per corruzione e dell’immediata ripresa delle sue funzioni di primo cittadino a seguito del ritiro delle dimissioni, nonostante ancora oggi penda un delicato procedimento penale a suo carico.
Come già più volte preannunciato, siamo vicini al dramma personale ma sembra un po’ troppo il ritorno alla “vita normale” come se niente fosse, con tanto di dichiarazione di ritiro delle dimissioni fatto più per “le mamme della città” che per salvare un progetto politico oramai alla deriva.
Se è condivisibile la solidarietà mostrata al sindaco dai suoi amici, crediamo sia doveroso sottolineare la vicinanza dei cittadini ai magistrati che, non fermandosi alle apparenze che possono ingannare i più, stanno cercando di fare chiarezza laddove esistono zone d’ombra, senza alcun interesse personale se non quello di garantire la giustizia e la legalità (vera e non solo decantata) nei nostri territori, martoriati dalla corruzione.
Non vogliamo perdere la fiducia nelle Istituzioni, a patto che agiscano esclusivamente nell’interesse dei cittadini e del territorio in cui viviamo, con l’intento di ripulirlo dai rifiuti, anziché sporcarsi con gli stessi, come sta invece accadendo nella nostra città, dove (paradosso del paradosso) anche l’assessore all’Ambiente Biagio Pezzella, con un gioco infantile di restituzione delle deleghe, ancora oggi è in giunta senza minimamente assumersi le proprie responsabilità.
Non si può chiedere il rispetto delle regole, senza rispettarle, anche perché in tale ambito è necessario e opportuno che, se vale il detto per il quale anche la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto, a maggior ragione lo deve essere Cesare.
Il movimento “Noi Teverola”