Trump: “Salviamo l’America dal terrorismo. Obamacare? Un disastro”

di Redazione

“Stiamo prendendo misure forti per proteggere il nostro Paese dal terrorismo radicale islamico. Non è compassione ma incoscienza permettere un ingresso incontrollato da luoghi dove non esistono controlli adeguati”. Lo ha detto Donald Trump nel suo primo intervento davanti al Congresso Usa, aggiungendo: “Non permetteremo che gli Stati Uniti diventino un santuario per gli estremisti”. E infine: “Salviamo gli americani da questo disastro dell’Obamacare”.

I toni del presidente americano appaiono da subito meno animosi del solito. Anche se l’imminente inizio della costruzione del muro col Messico viene ribadita con forza. Il suo discorso è però forse il primo davvero rivolto alla nazione intera, e non solo ai suoi fedelissimi sostenitori. “Da ora in poi l’America sarà guidata dalle nostre aspirazioni, non oppressa dalle nostre paure”, sottolinea il presidente americano, che strappa numerose standing ovation da parte repubblicana.

“Non è compassionevole, ma è imprudente consentire l’ingresso” negli Stati Uniti di cittadini da paesi che non hanno “controlli appropriati. Coloro che entrano dovrebbero sostenere questo paese e i suoi valori. Non possiamo consentire al nostro paese di diventare un santuario per gli estremisti”. Queste le parole del presidente Trump sulla lotta al terrorismo. E continua: “Abbiamo l’obbligo di proteggere e difendere i cittadini americani. Stiamo assumendo misure forti per proteggere il paese dal terrorismo islamico radicale”.

“Come promesso ho dato disposizioni al dipartimento della difesa di mettere a punto un piano per demolire e distruggere l’Isis, una rete di selvaggi senza legge che hanno massacrato musulmani e cristiani, uomini, donne e bambini di tutte le fedi e i credi”. Trump ha sottolineato anche che la sua amministrazione “lavorerà con i nostri alleati, compresi i nostri amici del mondo musulmano, per eliminare questo vile nemico del nostro pianeta”.

Trump lancia un appello a democratici e repubblicani in Congresso per lavorare insieme su una nuova riforma sanitaria: “Per salvare gli americani”, ha detto, “da questo disastro dell’Obamacare che sta implodendo”. Della riforma approvata nel 2010 e tanto caldeggiata da Obama, il presidente Usa intende salvare una parte molto importante: quella che garantisce a persone già malate di non vedersi rifiutare una polizza dai gruppi assicurativi. Dicendo che “l’azione non è una scelta, ma una necessità”, Trump è tornato a promettere di abbassare i costi, anche dei medicinali, e di fornire una sanità migliore.

Come già promesso nel suo discorso dopo la vittoria presidenziale, Trump ha ripetuto per l’ennesima volta che le infrastrutture in Usa si stanno “disintegrando” e che lui intende costruire “nuove strade, ponti, tunnel, aeroporti, ferrovie” in tutta la nazione. Così Donald Trump chiede al Congresso americano di approvare norme che “producano 1.000 miliardi di dollari di investimenti, finanziati con capitale pubblico e privato, creando milioni di nuovi posti di lavoro”.

In tema di immigrazione il suo intento è attuare leggi che “aumenteranno i salari, aiuteranno i disoccupati, permetteranno di risparmiare miliardi di dollari e renderanno più sicure le nostre comunità”. Come? Con un sistema meritocratico e non basato, come l’attuale, su “bassa manovalanza”. E siccome Trump vuole sostituire il caos proteggendo i confini Usa, “presto inizieremo la costruzione di un muro lungo il confine meridionale”, quello con il Messico.”La costruzione verrà avviata prima del previsto e, una volta finito”, il muro “sarà un’arma contro la droga e il crimine”.

In tema di tasse, Trump ha ribadito che “le aziende Usa sono tassate con una delle più alte aliquote al mondo”. Per questo il suo team di esperti economici sta sviluppando una “riforma storica del fisco che ridurrà le aliquote per le nostre aziende in modo tale che possano competere e crescere ovunque”. Il presidente ha promesso di nuovo un “taglio notevole” e una pressione fiscale decisamente più bassa per la classe media. In tema di dazi il presidente ha solo ripetuto che “quando spediamo i nostri prodotti fuori dall’America, molti Paesi ci fanno pagare tasse e tariffe molto alte. Quando le aziende straniere spediscono i loro prodotti in America, non gli facciamo pagare quasi nulla”. Trump ha detto di “credere fortemente nel libero commercio ma deve essere equo”.

Trump ha cambiato i toni anche sulla Nato. Riallineandosi ai suoi segretari di Stato e della Difesa, il presidente ha spiegato che gli Usa “sostengono fortemente la Nato”. Ha però sottolineato che “i nostri partner devono rispettare i loro obblighi finanziari”. Il riferimento è a quello, non vincolante, di spendere il 2% del Pil in difesa. Lui si aspetta dai partner, siano essi nella Nato, in Medio Oriente o nel Pacifico, “un ruolo diretto e significativo in operazioni sia militari sia strategiche” e una “giusta condivisione dei costi”. Intanto, per tenere l’America al sicuro ribadisce la sua volontà di incrementare cospicuamente le risorse per la difesa: “Dobbiamo fornire agli uomini e alle donne dell’esercito americano gli strumenti di cui hanno bisogno per prevenire la guerra e, se devono farlo, per lottare e vincere”.

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