Aversa – Il bullismo è un problema molto serio che sta dilagando a macchia d ‘olio, pertanto sia la società che la scuola devono affrontare il problema per tenerlo sotto controllo ed arginarlo, senza considerarlo una “ragazzata”.
La scuola, prima vera istituzione sociale è, e deve essere, il luogo dove le vittime possono denunciare episodi di bullismo sicuri di trovare comprensione, aiuto, sostegno psicologico. Senza dimenticare che in molti casi occorre intervenire in modo mirato anche con le famiglie.
Ed è per questo che l’istituto comprensivo “Parente” di Aversa, sempre attento alle problematiche giovanili della sua platea, ha organizzato la conferenza dal titolo “Bullismo…Abuso…Legalità – Violenza, devianza e disagio minorile” che si terrà giovedì 23 marzo, alle 16.30, nella Sala Lombardi, della sede della scuola media.
Interverranno la professoressa Eleonora Avanzo; il sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere Mariangela Condello, sella sezione Delitti contro la famiglia e soggetti vulnerabili; Gennaro Imperatore, criminologo, sociologo e psicoterapeuta, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza in Campania; Luigi Schettino, commissario della Polizia di Stato; il professor Luigi Fabozzi, preside della ‘Parente’.
“Con questo primo step – spiegano dall’istituto – la nostra scuola intende promuovere una serie di incontri dove la centralità saranno gli adolescenti ed i loro problemi e si cercherà, col coinvolgimento di giudici, psicologi, forze dell’ordine, di aiutare non solo gli adolescenti che si trovano a vivere ed affrontare le difficoltà legate alla loro crescita, ma anche molti genitori che oggi non sanno più affrontare le loro responsabilità, che non riescono più a gestire il loro ruolo di educatori e troppo facilmente demandano alla scuola tali compiti, salvo poi esautorarla dal potere di educare”.
“Il compito che ci accingiamo ad affrontare con questo tipo di iniziative è arduo. – continuano dalla ‘Parente’ – Oggi il bullismo, unitamente al cyberbullismo, cioè la sua forma di violenza in Rete tramite messaggi, via internet o sul cellulare, sta crescendo in maniera esponenziale, ma noi cercheremo di insegnare ai nostri alunni il rispetto verso se stessi e verso gli altri. Come diceva il grande Benedetto Croce ‘la violenza non è forza ma debolezza né mai può essere creatrice di cosa alcuna ma soltanto distruggitrice”.