Aversa, “Mi scappà la pipì”: così la scuola Sant’Agostino risponde all’invito del Comune

di Antonio Arduino

Aversa – “Mi scappa la pipì papà, non ne posso proprio più, io la faccio qui”. Ricordate questa canzoncina che i bambini cantavano tanti anni fa allo Zecchino d’oro? E’ tornata di moda nel plesso “Sant’Agostino” del Secondo Circolo Didattico dove, con una comunicazione firmata dal sindaco e dall’assessore alla Pubblica istruzione, per tutelare la sicurezza dei bambini è stato fatto “invito” alla dirigente scolastica “a non fare utilizzare il passaggio esterno (androne) agli alunni quale attraversamento da un’ala all’altra dell’edificio, potendo usufruire di un percorso interno che garantisce la sicurezza di tutti i fruitori della scuola”.

La nota è arrivata a conclusione, ma sembra solo per il momento, della polemica nata tra l’amministrazione e la direzione scolastica legata al transito e al parcheggio nell’area comune dell’edificio che fu di proprietà dell’Ente Moretti, che oggi ospita la Caritas diocesana, una scuola privata ed il plesso Sant’Agostino, di autovetture di privati diretti alla Caritas o alla scuola privata.

Un plesso scolastico comunale, frequentato da 250 bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni, per il quale l’Amministrazione municipale paga un affitto di 12mila euro al mese alla Curia. Un passaggio ed un parcheggio che in occasione dell’emergenza verificatasi qualche tempo fa, per una fuga di gas da un’abitazione limitrofa, aveva creato problemi al personale nella fase di evacuazione della scuola proprio per la presenza di automobili in sosta. Scattava la protesta della direzione scolastica che aveva elencato, in una nota trasmessa al sindaco e all’assessore, una serie di problematiche da affrontare e risolvere per garantire la sicurezza degli allievi e del personale. Tra le cose segnalate c’erano anche l’indisponibilità di un punto di raccolta – essendo possibile individuarlo solo nel giardino interno all’edificio che, però, è di proprietà della Curia – e la presenza di estranei nella scuola, testimoniata con foto che ne mostrano le conseguenze, resa possibile dall’apertura del portone d’ingresso di via San Nicola fino ad ora tarda, dalla mancanza di sistema d’allarme e dalla mancanza di chiusura ermetica degli infissi scorrevoli delle finestre poste al piano terra. Elementi segnalati da tempo all’amministrazione comunale, come riferito in occasione di un incontro tenuto nel plesso tra il sindaco e la dirigente scolastica.

A questo punto, sarebbe stato logico aspettare un intervento dell’amministrazione capace di tutelare l’incolumità dei bambini, messa al primo posto delle priorità operative dal sindaco. Invece è arrivato l'”invito” “a non fare utilizzare il passaggio esterno (androne) agli alunni quale attraversamento da un’ala all’altra dell’edificio potendo usufruire di un percorso interno che garantisce la sicurezza di tutti i fruitori della scuola”.

Una decisione considerata inapplicabile dalla dirigenza scolastica sia perché il percorso a cui fa riferimento la nota dell’amministrazione è esattamente quello indicato come uscita di emergenza dal piano di sicurezza della scuola affisso in tutte le aule, cosicché dovrebbe essere lasciato libero, sia perché passare da un lato all’altro, attraversando l’androne, è obbligatorio per accedere alle aule di laboratorio e per consentire ai bambini di fruire dei servizi igienici che, essendo suddivisi per sesso, sono disposti dai due lati dell’androne. Così se scappa la pipì i bambini ora dovrebbero farla in classe.

Considerando le problematiche segnalate dalla dirigenza scolastica sembra logico chiedere se sia mai possibile che la sicurezza dei bambini e del personale del plesso Sant’Agostino si garantisca solo vietando ai bambini l’attraversamento dell’androne? E la presenza di estranei che usano le aule per dormire o bivaccare verrà presa in considerazione soltanto dopo che si sarà verificato qualche problema più serio? Prevenire non è meglio che intervenire dopo per individuare responsabilità e responsabili?

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