“Non escludo che si arrivi a un grande, grande conflitto con la Corea del Nord”. E’ quanto ha dichiarato il presidente americano, Donald Trump, in un’intervista a Reuters, aggiungendo: “Avrei preferito una soluzione pacifica e diplomatica, ma credo sia difficile”. Il tycoon ha inoltre affermato che “la Corea del Sud dovrà risarcire il sistema antimissile Thaad” installato per far fronte alle minacce di Pyongyang.
“Ho informato la Corea del Sud che sarebbe opportuno che pagassero. E’ un sistema da un miliardo di dollari. E’ fenomenale, distrugge missili direttamente in cielo”, ha spiegato Trump. Ma la Corea del Sud ha già risposto picche citando il trattato di sicurezza che risale alla guerra di Corea (1950-53), con 28mila soldati americani dispiegati a difesa dell’alleato strategico: secondo il governo di Seul, l’installazione del sistema antimissile è da considerare parte di questo patto.
Per il ministero della Difesa sudcoreano, “non ci sono cambiamenti nelle clausole di base”: in base all’accordo sulla presenza militare americana, secondo Seul, il Sud fornisce il territorio per il sistema Thaad e le relative infrastrutture e l’America deve pagare per il dispiegamento il funzionamento.
Nonostante i venti di guerra che spirano sempre più pesantemente sulla regione, però, nell’intervista sorprendono i toni usati da Trump per descrivere Kim Jong-un: “Ha 27 anni, suo padre muore, lui prende le redini del regime. Dite quel che volete, ma non è semplice, specie a quell’età. Non lo dico per dargli credito, spero che si dimostri razionale”.
E sorprende anche l’apertura nei confronti del leader cinese Xi Jinping, descritto come “un uomo buono, che ho potuto conoscere bene: ama la Cina e il popolo cinese”. E in merito alla posizione del presidente cinese sulla situazione in Corea, ha spiegato che “so che vorrebbe fare qualcosa, forse è possibile che non possa farlo. Ma sta facendo tutto ciò che è in suo potere” per contribuuire alla soluzione del problema.