Due esplosioni si sono verificate in due chiese cristiane copte a Tanta, a nord de Il Cairo, e ad Alessandria d’Egitto. Almeno 45 le vittime totali: nel primo attentato sono morte 27 persone, nel secondo almeno 18. Decine le persone rimaste ferite. Arrestate due persone sospettate di essere coinvolte nell’attentato di Tanta. In entrambi i luoghi di culto si stava celebrando la Domenica delle Palme. L’Isis ha rivendicato entrambi gli attacchi.
“I miscredenti – è la minaccia contenuta nel messaggio – devono capire che pagheranno con il sangue dei loro figli, che scorrerà a fiumi”. Il presidente egiziano, Abdel Fattah Al Sisi, ha annunciato parlando in televisione “la dichiarazione dello stato di emergenza in Egitto per tre mesi”.
La chiesa Mar Girgis di Tanta si trova nella zona Ali Moubarak. Una fonte della sicurezza egiziana ha detto che lo scoppio è stato provocato da un ordigno esploso all’interno della chiesa. Secondo la tv di Stato, è possibile che l’ordigno sia stato fatto esplodere a distanza. Secondo altre fonti, invece, si sarebbe trattato di un attentato suicida. I cristiani copti costituiscono circa il 10% degli 85 milioni di popolazione egiziana.
Le forze di sicurezza egiziane hanno disinnescato due ordigni esplosivi alla moschea Sidi Abdel Rahim di Tanta, città che ospita la chiesa copta teatro dell’esplosione. La moschea è ritenuta la seconda per importanza della località. Al suo interno è presente un santuario Sufi.
A provocare l’esplosione nella chiesa alessandrina di San Marco è stato un kamikaze. Il comandate delle forze di sicurezza è stato ucciso tentando di fermare l’attentatore, che si aggirava con fare sospetto sul sagrato della chiesa. Sono almeno 66 i feriti.
Il papa copto Tawadris aveva celebrato messa nella Chiesa di San Marco ad Alessandria poco prima dell’esplosione avvenuta all’esterno. Lo riferiscono fonti ecclesiastiche. Tawardis era ancora nella chiesa al momento dell’esplosione ma è rimasto illeso. Tutti quelli che erano all’interno della chiesa, si precisa, sono sani e salvi e la chiesa non ha avuto danni.
C’è nervosismo e ostilità nei confronti del governo egiziano di fronte alla chiesa copta di Tanta. “Se la prendono con il ministero dell’Interno che non li protegge”, ha sul posto un giovane spiegando le urla e il senso di frustrazione che si avverte tra una piccola folla di alcune decine di persone che sono riuscite a superare le barriere gialle e rosse allestite dalle forze di sicurezza ai due lati della strada.