Santa Maria Capua Vetere – “Il fatto non sussiste”. Con questa motivazione il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso sentenza di non luogo a procedere per i 40 dipendenti dell’Asl indagati, nel 2012, con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso in atto pubblico nell’ambito dell’operazione “Clessidra”.
Dalle indagini era emerso un rilevante fenomeno di assenteismo posto in essere dai dipendenti in servizio al Dipartimento di prevenzione (ex Asl Ce/2) di Santa Maria Capua Vetere che, attraverso la vidimazione “collettiva” dei badge marcatempo, attestavano falsamente la presenza sul posto di lavoro anche di colleghi, a turno, assenti. Un caso di “furbetti del cartellino”, insomma, che vide anche l’esecuzione di provvedimenti di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Oggi, invece, all’esito delle discussioni del pubblico ministero e dei difensori (tra i quali gli avvocati Raffaele Costanzo, Giuseppe Stellato, Antonio Mirra, Federico Simoncelli, Carlo De Stavola, Emilio Martino), il gup ha prosciolto gli imputati, riservandosi il deposito delle motivazioni in trenta giorni.