Strage San Pietroburgo: 14 morti. Identificato il kamikaze: è di origine kirghisa

di Redazione

E’ russo di origine kirghisa il kamikaze ritenuto l’unico responsabile dell’attentato di lunedì nella metro di San Pietroburgo che ha causato 14 morti (leggi qui). Per ragioni investigative, le autorità non ne hanno diffuso l’identità. Scagionato, invece, l’uomo con la barba ripreso dalla videosorveglianza che, in un primo tempo, era stato considerato tra i responsabili della strage.

Il Comitato investigativo russo afferma che l’esplosione sarebbe stata causata da un uomo, “i cui resti sono stati rinvenuti nel terzo vagone del treno della linea blu. Secondo la stampa britannica, che cita sempre i servizi di sicurezza kirghisi (Gknb), l’attentatore si chiamerebbe Akbarzhon Jalilov, 22 anni, nato nel 1995 a Osh.

La polizia, all’inizio, aveva detto di essere sulle tracce di due attentatori ma in serata – stando a quanto riporta Interfax – gli inquirenti si sono convinti che ad agire sia stato un solo uomo. Ovvero il kamikaze, che prima avrebbe lasciato l’ordigno-estintore alla Ploshchad Vosstaniya e poi sarebbe salito sul treno, dove si è fatto esplodere. Le piste privilegiate sono quella “estremista”, dunque di matrice islamica, e quella “nazionalista”.

Da oggi tre giorni di lutto cittadino a San Pietroburgo. In serata il presidente Vladimir Putin è andato a deporre fiori sul luogo dell’attacco (guarda il video). Donald Trump lo ha chiamato esprimendogli le sue condoglianze. I due intendono combattere insieme il terrorismo, fanno sapere dal Cremlino. Il Consiglio di sicurezza Onu parla di “vile terrorismo”.

Dall’Italia sono arrivati messaggi di cordoglio dal premier Paolo Gentiloni e dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che a giorni sarà in visita ufficiale a Mosca. Al momento non si ha alcuna segnalazione di italiani che non siano in contatto con le famiglie, ma per escludere con certezza il coinvolgimento di connazionali bisognerà probabilmente aspettare oggi.

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