Lavoro, legalità, welfare, diritto alla salute. Questi i temi che saranno al centro del Primo Maggio a Napoli. Cgil Cisl e Uil hanno deciso di tenere la manifestazione nel Piazzale Orticello a Loreto, antistante il Pronto Soccorso dell’Ospedale Loreto Mare, alle ore 10. Il comizio conclusivo sarà affidato a Walter Schiavella, a nome di Cgil Cisl Uil. Manifestazioni unitarie sono previste anche a Casoria, Caserta, Battipaglia e Nocera.
“Mai come in questo momento – hanno ricordato i responsabili metropolitani di Cgil Cisl Uil, Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati – i temi del lavoro si coniugano con quelli della legalità, della trasparenza, della lotta alla corruzione e con quelli dell’inclusione e del Welfare. Garantire i diritti costituzionali a partire dal lavoro e dalla salute è una priorità della nostra azione che passa necessariamente per il contrasto all’illegalità, alla corruzione, alle infiltrazioni criminali in ogni forma esse si manifestano”.
“Le cronache nazionali negli ultimi mesi – hanno ricordato Cgil Cisl Uil – hanno sottoposto i lavoratori napoletani , in particolare quelli del settore sanitario pubblico ad una vera e propria gogna mediatica; le recenti inchieste specie quelle relative ai fenomeni corruttivi (trend invero uniforme nell’intero mezzogiorno del paese) ci impongono una attenta riflessione sui fenomeni legati agli appalti, alla corruzione ed alla trasparenza della pubblica amministrazione, in un settore, quello sanitario, che rappresenta il 60 % del bilancio regionale”.
“Per queste ragioni – hanno precisato i leader delle tre organizzazioni – abbiamo deciso di mettere al centro del nostro primo maggio la lotta alla corruzione ed al malaffare, al fine di restituire ai cittadini napoletani e campani, già penalizzati in termini di Livelli Essenziali di Assistenza, un Servizio Sanitario Regionale pubblico e di qualità; sarà ancora una volta il protagonismo dei lavoratori a costringere le amministrazioni pubbliche a scelte coraggiose sul versante della trasparenza, della lotta al malaffare, della reinternalizzazione dei servizi”.
“A fronte di un Servizio Sanitario Regionale sempre più svuotato delle sue funzioni di governance dell’offerta sanitaria gli effetti nefasti della corruzione – secondo il sindacato – sono evidenti anche sul piano macroeconomico: cresce la spesa pubblica a causa di eventuali maggiori costi per forniture, investimenti e sprechi; cresce il prelievo fiscale in conseguenza dell’aumento della spesa pubblica; si contraggono i consumi per l’aumento del prelievo fiscale; si contrae il settore d’impresa, con conseguente disoccupazione e ulteriore aumento della spesa pubblica per gli ammortizzatori sociali”.
“Tutti elementi – precisano Cgil Cisl Uil – che determinano una catena di cause ed effetti a cascata, che si estendono al di fuori dell’ambito sanitario, modificando grandezze che interessano l’intero quadro economico. Nella provincia di Napoli tre recenti episodi rimbalzati sulle cronache nazionali (assenteismo e truffe al Loreto Mare, truffe sui farmaci al Pascale, truffe sugli appalti al Santobono ed all’Asl Na1) dimostrano che le inefficienze di sistema vanno ricercate prevalentemente in alcuni fattori: gli appalti e le esternalizzazioni; le “nomine” di natura politica effettuate solo con il meccanismo dello spoil system; il ruolo sempre più predominante del settore privato accreditato, privo di regole vere sui controlli e sugli accreditamenti; i tagli indiscriminati che non hanno portato trasparenza ma solo penalizzazione per i cittadini ed i lavoratori”.
Per queste ragioni, aggiunge il sindacato, “vanno potenziati i livelli di erogazione dei servizi, la qualità della pubblica amministrazione congiuntamente alla valorizzazione delle professionalità e delle competenze dei lavoratori del settore al fine di costruire una vera difesa del lavoro pubblico e dei servizi pubblici essenziali e garantire qualità, regolarità e continuità del lavoro negli appalti”.
“A questo – continuano Schiavella, Tipaldi e Sgambati – si deve affiancare una richiesta forte di trasparenza e legalità che affronti il tema della ‘fedeltà’ dei dipendenti, in primo luogo di chi ha responsabilità dirigenziali. Il fenomeno non può più essere affrontato come se fosse marginale, non tanto o non solo nei numeri, che la cronaca impietosamente ci mette di fronte ma, soprattutto, in termini di funzione e di rapporto con i cittadini. Scegliamo di schierarci a fianco della stragrande maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici delle pubbliche amministrazioni, quali erogatori materiali dei diritti di cittadinanza universali, a fonte dei pochi che con i loro inaccettabili comportamenti rischiano di gettare discredito su intere categorie. Va contrastato con forza ogni tentativo di ulteriore esternalizzazione dei servizi e ribadito che l’unico strumento di accesso alla pubblica amministrazione è il concorso pubblico , anche dimostrando come fatto in precedenza che i costi derivanti da appalti e affidamenti sono di gran lunga superiori a quelli dello sblocco del turn over. Al contempo per gli appalti in essere vanno fissate stringenti clausole sociali”.
“Vanno fissate – sottolineano Cgil Cisl Uil – regole certe per il riequilibrio dell’offerta pubblico/privato ed instaurati meccanismi che liberino i lavoratori dal ricatto perenne delle aziende nei confronti dei committenti pubblici per impedire il proliferare di meccanismi di dumping contrattuale e subappalti. Una sfida ardua che di certo determinerà la tenuta complessiva del sistema ma che potrebbe portare miglioramenti effettivi in termini complessivi sull’economia regionale e cittadina”.
“Per questo – concludono Cgil Cisl Uil – incentrare le ragioni del primo maggio sul tema della corruzione e della legalità vuol dire dare il via ad una vera e propria operazione trasparenza a difesa del lavoro, dei diritti, della legalità, ovvero rilanciare le lotte da sempre patrimonio del movimento dei lavoratori”.