Aversa – Il sindaco che ordina all’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero “di provvedere immediatamente, e comunque entro 30 giorni dalla notifica del presente atto, alla rimozione dei rifiuti abbancati nell’area di sua proprietà ubicata in via San Michele, nonché alla bonifica radicale della stessa prevedendo, inoltre, una sua costante manutenzione” sa tanto di guerra alla “Peppone e don Camillo”.
Si tratta, invece, della conseguenza di un sopralluogo ispettivo effettuato da una pattuglia di agenti della polizia municipale, coordinati dal comandante Stefano Guarino, che ha rilevato in quell’area di proprietà della Curia aversana “la presenza di materiale vario combusto, mobili, copertoni, plastica, eccetera. oltre alla presenza di materiale di risulta, arredi sanitari, elettrodomestici, probabilmente preesistenti all’incendio”.
Da qui l’ordinanza di sgombero sottoscritta dal dirigente del settore Raffaele Serpico e dalla sindaca facente funzione Federica Turco (che sino a ieri ha sostituito il primo cittadino Enrico De Cristofaro, sospeso per i noti fatti) “considerato che la situazione di degrado dell’area costituisce un’emergenza igienico-sanitaria nonché un pericolo per la salute pubblica”.
L’ordinanza è stata trasmessa sia al corpo di polizia municipale al fine di esercitare il controllo sull’osservanza sia all’Asl di Caserta per quanto riguarda la competenza in materia ambientale.
In effetti, le foto poste a corredo del verbale redatto dai vigili urbani parlano chiaro: pneumatici semibruciati, una vasca da bagno, pezzi di mobilio, lamiere, buste di rifiuti sono abbandonati in uno slargo accessibile a tutti.
Dal comune di Aversa fanno, ovviamente, sapere che si tratta di un atto dovuto dinanzi al quale non c’era altra scelta se non quella di far partire, così come si è verificato, l’ordinanza di effettuare l’immediata bonifica della zona per preservare la pubblica incolumità. Insomma, nessuna Crociata al contrario, ma solo il rispetto della normativa che regola questi casi.
Dalla Curia non vi sono dichiarazioni ufficiali, ma, da quanto si è appreso, a breve, dovrebbero essere effettuati i lavori di bonifica dell’area a cura di una ditta appositamente incaricata con la contestuale recinzione dell’area per evitare il ripetersi di questo fenomeno dovuto, ovviamente, all’inciviltà di pochi ignoti che hanno approfittato dell’area incustodita.