Solenne concelebrazione eucaristica nella Cattedrale di Napoli, in occasione dei 50 anni della ordinazione sacerdotale e dei 25 anni di episcopato del cardinale Crescenzio Sepe. Alla cerimonia, davanti ad oltre 1500 fedeli, ha assistito il cardinale Beniamino Sella, prefetto della Congregazione per il Clero.
33 i vescovi della Campania presenti, che hanno concelebrato il rito, alla presenza del prefetto Carmela Pagano, dell sindaco Luigi de Magistris, del questore De Iesu, mentre il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo de Luca, si è recato dall’arcivescovo prima dell’inizio della cerimonia.
Nell’omelia il prelato originario di Carinaro (Caserta) ha ricordato il suo arrivo in città, 11 anni fa, passando dal quartiere periferico di Scampia, dove baciò la terra. “Ho trovato una Diocesi fantastica, straordinaria, pur tra mille contraddizioni, ed un popolo animato da profonda e ricca religiosità”.
Parlando con i giornalisti prima della cerimonia, Sepe ha indicato come urgenza primaria per Napoli “il lavoro. Per i giovani e non solo”. E ha ricordato un divertente aneddoto precedente la sua nomina a vescovo: “Papa Giovanni Paolo II chiamò e mi disse: ‘Ho pensato di nominarti vescovo, il 1 aprile pubblicheremo la nomina’. E io: ‘No Padre Santo, mi consenta di obiettare, è il giorno del pesce d’aprile, potrebbero pensare ad uno scherzo’, risposi. E quindi la nomina fu rinviata al 2 aprile”.
Quanto alla Chiesa di Napoli ha sottolineato le opere di carità svolte. “Moltiplichiamo le mense per i poveri, l’assistenza agli anziani, ma sembra che non ce la facciamo quasi, perché l’emergenza è tanta. Questa, però, è la strada che dobbiamo proseguire”, ha aggiunto. L’arcivescovo ha rinnovato l’appello al pentimento per gli appartenenti alla criminalità organizzata. “Prendete coscienza della vostra dignità di uomini”, ha detto.