Napoli – “Nel sapere e né costumi gemma fra tante virtù rifulse modestia”. Così recita l’epitaffio sulla cappella che ospita le spoglie di Sigismund Thalberg, il più grande pianista dell’Ottocento insieme a Franz List, che visse a Napoli dove sposò Francesca Lablache.
La cappella è stata profanata lo scorso marzo, con furti di materiale di ottone e il danneggiamento della lastra che contiene il corpo imbalsamato del celebre pianista. I tombaroli di Poggioreale avevano manomesso tutti i catenacci della cappella di famiglia, scardinando sia la porta d’ingresso che il secondo cancello. Il pavimento di marmo era stato spaccato a picconate, con l’evidente intento di raggiungere l’ipogeo. All’interno era stata addirittura divelta la teca di cristallo che custodiva la salma di Thalberg (poi gettata in un angolo) per rubare un’urna di ottone.
Ma da un male ne è ricavato un bene con il restauro, fortemente voluto dalla bisnipote, la principessa Giulia Ferrara Pignatelli di Strongoli e una visita per la stampa alle spoglie. Il luogo, però, versa ancora in degrado come ha denunciato la principessa.
A spiegare quanto Thalberg sia importante per la storia musicale mondiale il maestro Francesco Nicolosi, presidente del Centro Studi Internazionale Sigismund Thalberg.
Nato a Ginevra nel 1812, Thalberg gareggiava in tecnica e bravura con Liszt. Avendo sposato la giovane partenopea Francesca Lablache (figlia del celebre basso-baritono Luigi Lablache) si trasferì a Napoli nel 1864. Morto nel 1871, ebbe funerali grandiosi, gli fu anche dedicata una statua nella Villa Comunale.