Provincia di Caserta, oltre 500 dipendenti senza stipendi

di Redazione

Le segreterie confederali, provinciali e aziendali di Cgil, Cisl e Uil hanno indetto un’assemblea straordinaria di tutto il personale della Provincia di Caserta, presso la sede dell’ente in viale Lamberti. Erano presenti Bernabei, Zinno, Trisolino per la Cgil, Letizia, Cristiani, Martino per la Cisl, Farinari, Diana, Parente per la Uil.

Inutile ripetere ancora una volta la drammaticità della situazione, solo pochi giorni fa, la segreteria aziendale della Cisl Fp ha inviato una nota con carattere di urgenza al commissario straordinario della Cisl Fp Campania allo scopo di dettagliargli ancor meglio la questione: “Ci corre l’obbligo, di precisare che il baratro in cui l’Ente è precipitato non è frutto di una gestione dissennata (poiché l’ultimo bilancio consuntivo approvato, relativo all’esercizio 2014, si è chiuso con un avanzo di amministrazione libero di 18.139.285,55 euro) ma rappresenta il portato di una macroscopica ingiustizia perpetrata a livello parlamentare. La Provincia di Caserta, infatti, per effetto dell’entità insostenibile ed abnorme del contributo da riversare allo Stato, ai sensi e per gli effetti delle previsioni dettate dalla legge 190 del 2014 (ammontanti nel biennio 2015/2016 a complessivi euro 49.072.953,55 consolidati)”.

L’assemblea di questa mattina purtroppo ha potuto solo constatare una situazione che allo stato dei fatti sembrerebbe irrecuperabile: “Non possiamo più erogare servizi alla comunità – spiega Edoardo Martino – non c’è altro modo per dirlo, non abbiamo soldi né per aggiustare e manutenere circa 1500 chilometri di strada provinciale e né tanto meno la possibilità di sistemare tutte le novantasei scuole di pertinenza provinciale, nessuna di queste a norma, e come sapete alcune sono già state chiuse. Il prossimo anno scolastico, dunque, non potrà proprio iniziare perché non ci sono i presupposti affinché le strutture scolastiche restino aperte. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto ai nostri confederali di mettere in evidenza questa situazione anche per le celebrazione del primo maggio, ricordando che la vicenda della provincia di Caserta è ancor più drammatica delle altre province. Questa mattina abbiamo dovuto amaramente  comunicare a tutti i dipendenti che è finito anche quel periodo transitorio di tre mesi in cui percepivamo ancora lo stipendio, da questo momento 400 e più dipendenti dell’ente provincia, compresi i centri per l’impiego, non hanno più alcun elemento contabile per percepire la retribuzione, né tanto meno i soldi per erogare i servizi, il nostro bilancio è zero, inclusi gli oltre 100 dipendenti di Terra di Lavoro a rischio licenziamento perché come sapete, il contratto alla partecipata non è stato rinnovato. Non sappiamo fino a quando potremo resistere, è necessario un immediato intervento del Governo con un emendamento ad hoc solo per la provincia di Caserta”.

“Chiediamo con forza che il Governo intervenga al più presto possibile – commenta anche Nicola Cristiani – ecco cosa chiediamo ai nostri rappresentanti nazionali, l’urgenza di premere sul Governo affinché venga emanato il provvedimento per salvare Caserta, considerato che l’interessamento dei nostri parlamentari non ha sortito alcun effetto. La Provincia non può scomparire. I sindacati gridano perché se le voci dei politici non vengono ascoltate dobbiamo gridare noi. Il nostro territorio è stato abbandonato dallo Stato”.

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