I finanzieri del Gruppo di Brindisi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque soggetti, dei quali quattro dipendenti Enel ed un quinto da poco licenziato, impiegati nella centrale “Federico II” di Brindisi, in località Cerano.
Gli arrestati (uno in carcere e quattro ai domiciliari) con la loro condotta illecita avrebbero: – favorito “un’impresa amica” nell’aggiudicazione di più gare d’appalto, rivelando i valori da indicare nelle offerte di gara da presentare; attestato falsi stati di avanzamento lavori; – liquidato fatture per lavori mai eseguiti; omesso di effettuare verifiche e/o controlli, dimostrando di essere stabilmente assoggettati ad interessi personali di terzi. Nei confronti degli indagati è stato anche eseguito un sequestro preventivo per complessivi 230mila euro, tra conti correnti, beni mobili ed immobili registrati.
Enel – in una nota – evidenzia che l’indagine della Procura della Repubblica trae origine dalla denuncia presentata dalla stessa Società nel mese di gennaio. Enel, durante questo periodo, ha costantemente fornito alla Procura della Repubblica ogni elemento utile per fare piena chiarezza sull’intera vicenda.
L’azienda ha peraltro adottato i provvedimenti disciplinari, incluso il licenziamento, nei confronti dei dipendenti per i quali attraverso le verifiche interne erano stati già individuati elementi di responsabilità. Enel confida nell’operato della magistratura e ribadisce la propria collaborazione al prosieguo delle indagini.