Aversa – Poco meno di 500 verbali per abbandono e smaltimento illecito di rifiuti dall’inizio dell’anno ad oggi. E’ questo il dato abnorme e preoccupante prodotto dall’attività di controllo operata dal nucleo ecologico della Polizia municipale di Aversa. Un dato tanto più eclatante se si considera che il nucleo, stante la carenza endemica di vigili urbani, è composto da soli due agenti.
Due agenti che hanno raggiunto questo risultato grazie sia ad appostamenti fisici che a riprese delle oramai note telecamere trappola, ossia telecamere mobili, installate in punti topici del degrado cittadino, attraverso le cui immagini si è giunti a identificare e multare i trasgressori.
Il dato più rilevante che emerge leggendo il resoconto dell’attività è relativo alle città di origine dei multati. Di questi solo il quaranta per cento hanno la propria residenza nella città normanna, mentre il restante sessanta per cento risiede nei comuni limitrofi e ha scelto, scientemente e sistematicamente, di disfarsi dei propri sacchetti di spazzatura, e non solo, abbandonandoli nelle strade e nelle piazze di Aversa.
Un altro dato interessante che emerge dalla lettura dei dati è relativo alla presenza di stranieri tra le fila dei contravventori. Sono sessanta, poco meno del quindici per cento, quasi in linea con la loro presenza sul territorio, come a dire che, almeno in questi, l’integrazione con i locali è stata raggiunta.
Nello stesso contesto, svelato il mistero che vedeva la spazzatura del sindaco Enrico De Cristofaro e di altri residenti in zona spostata nei pressi di Santa Maria a Piazza e sparsa sul marciapiede. Ad effettuare il “trasporto” un’anziana con problemi mentali, già salita più volte alla ribalta della cronaca locale per questa sua fissazione (in precedenza, raccoglieva i rifiuti per poi sversarli in piazza Marconi), che è stata sottoposta, stante il ripetersi del comportamento, a trattamento sanitario obbligatorio su disposizione del primo cittadino.