I carabinieri della stazione di Cesa hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip del tribunale di Napoli Nord, nei confronti del custode del cimitero di Cesa, accusato di tentata concussione e concussione aggravata.
L’uomo, secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dal giudice, abusando della sua qualità di incaricato di pubblico servizio, richiedeva illecitamente somme di danaro ai familiari dei defunti, le cui salme dovevano essere riesumate per essere traslate nell’ossario.
Le indagini in questione si sono sviluppate in seguito alla circostanziata denuncia sporta da uno dei familiari, al quale era stata richiesta, in occasione dell’esumazione della salma del padre, un’ulteriore somma oltre quella da corrispondere in base alla tariffa comunale.
Le dichiarazioni venivano, quindi, suffragate da quelle raccolte da persone informate sui fatti, tra le quali, quelle di un altro dipendente cimiteriale.
Le accuse rivolte all’indirizzo del custode erano riscontrate anche dagli elementi indiziari già precedentemente raccolti dai carabinieri in altro procedimento, all’epoca definito con decreto di archiviazione non avendo i denunzianti riportato precise circostanze nei confronti dell’indiziato o avendo, in un caso, la parte offesa ritrattato le accuse formulate attraverso le pagine di un social network.