Prostituzione a Pescara, 11 arresti. La banda in un video: “Guarda quanti soldi!”

di Redazione

Gli agenti della squadra mobile di Pescara hanno tratto in arresto i responsabili di cinque organizzazioni criminali, composte da cittadini albanesi e romeni, con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nel capoluogo adriatico.

Coordinati dal primo dirigente Pierfrancesco Muriana, i poliziotti pescaresi, in collaborazione con i colleghi delle squadre mobili di Teramo e Lucca, hanno dato esecuzione a undici misure cautelari restrittive (otto in carcere e tre ai domiciliari) disposte dal gip Nicola Colantonio, su richiesta del pm Gennaro Varone.

Ricostruito un giro d’affari da centinaia di migliaia di euro al mese. L’indagine, partita nel 2016 anche sulla base di segnalazioni di un comitato spontaneo di cittadini, è andata avanti grazie a intercettazioni telefoniche e servizi di personale in borghese ed ha portato alla luce il meccanismo di divisione del territorio pescarese da parte delle bande criminali, allo scopo di evitare contrasti e litigi in strada tra le prostitute.

Durante le indagini è stata poi individuata una donna di 35 anni, pregiudicata, che vendeva il proprio corpo nella zona della stazione ferroviaria di Pescara, e che è risultata affetta dal virus del Hiv e da epatite. “Al riguardo – si legge nella nota della Questura di Pescara – e al solo fine di acquisire ulteriori elementi atti ad avvalorare potenziali sue responsabilità per eventi lesivi, connessi alla possibile trasmissione delle suddette patologie, l’autorità giudiziaria, facendo salvi i diritti connessi alla tutela dei dati sensibili delle persone coinvolte, ha autorizzato la divulgazione di detta circostanza. In tal senso la Polizia di Stato, con l’assoluta garanzia di anonimato, invita chiunque abbia notizie utili da riferire a recarsi presso gli uffici della Squadra Mobile di Pescara”.

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