Sono morte arse vive Elizabeth, Angelica e Francesca, le tre sorelle vittime dell’incendio del camper dove dormivano a Roma. E’ quanto emerge dall’autopsia svolta sui tre corpi. Le sorelle, colte nel sonno, non sono riuscite ad uscire dal mezzo avvolto dalle fiamme.
Un decesso, secondo quanto accertato dall’equipe guidata dal professore Antonio Oliva, che non è dovuto ad asfissia ma proprio alla ferocia di quelle fiamme che in pochi attimi hanno avvolto il camper, dove dormiva l’interva famiglia Halilovic, in tutto 11 persone. I genitori e i fratelli delle tre vittime sono riuscite a mettersi in salvo ma per le tre sorelline, forse colte nel sonno, non c’è stato scampo.
Nel corso dell’esame autoptico sono stati effettuati alcuni esami strumentali, tra cui anche una tac: le fiamme e il calore altissimo hanno fatto diventare, in pochi istanti, il camper una sorta di prigione senza scampo per le ragazze che dormivano su tre cuccette di fortuna.
Continuano le indagini per risalire al responsabile materiale dell’incendio del camper. Gli investigatori sono al lavoro per rintracciare un sospettato, immortalato dalle telecamere mentre lancia una bottiglia incendiaria contro il mezzo in cui dormiva la famiglia, parcheggiato nei pressi di un centro commerciale alla periferia di Roma.
Al setaccio alcuni campi nomadi della città. Tra le ipotesi, però, anche quella che l’uomo possa aver abbandonato la capitale dunque le ricerche sono state estese anche fuori Roma. Non si esclude, inoltre, che possa aver agito con la complicità di altre persone, che lo aspettavano magari nei pressi del parcheggio sopra al centro commerciale di Via della Primavera, nel quartiere di Centocelle.