Aversa, c’è voglia di candidarsi alla Provincia: ma a che scopo?

di Antonio Arduino

Aversa – C’è voglia di Provincia tra i componenti del Consiglio comunale aversano tant’è che c’è già lotta per ottenere la candidatura ma soprattutto per ottenere l’appoggio dei componenti dell’Assise che voteranno i candidati al consiglio provinciale.

Tralasciando l’eventuale candidatura del primo cittadino a presidente dell’Ente casertano, che non sarebbe nelle priorità di Enrico de Cristofaro, stando a quanto dichiarato in occasione di alcune interviste sul tema, considerando che sia il presidente che i membri del consiglio provinciale non percepiranno un compenso per l’incarico e lavoreranno a titolo gratuito. Ma soprattutto considerando che, pur non essendo state cancellate, le Province hanno perso parte delle loro funzioni conservando quelle di pianificazione riguardo a territorio, ambiente, trasporto, rete scolastica, gestione dell’edilizia scolastica, controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità ma hanno visto ridursi drasticamente i finanziamenti statali. Al punto che i responsabili della provincia di Caserta hanno messo da tempo nero su bianco per dichiarare l’impossibilità, a partire dal 31 dicembre 2016, a garantire non solo l’esecuzione di lavori di somma urgenza e indifferibilità ma persino la spesa del consumo dell’energia elettrica nelle scuole di competenza viene logico chiedere perché sindaci e consiglieri comunali abbiano voglia di essere eletti nel parlamentino provinciale.

Normalmente la voglia nasce dalla speranza di compiere atti capaci di cambiare le cose che non vanno, quelle cose che da cittadini si considerano sbagliate, ma se non si hanno i mezzi economici per intervenire come si può pensare di migliorare la situazione esistente? Se non si hanno denari si possono mai effettuare i lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria di cui hanno bisogno le scuole e le strade di competenza provinciale.

Se non ci sono fondi per affrontare e magari risolvere, sia pure in parte, i problemi che esistono in una città come Aversa dove, ad esempio, le strade si stanno trasformando in sentieri gruviera, la cura del verde è lasciata a madre natura, le scuole di competenza municipale presentano carenza tali da mettere a rischio la sicurezza degli utenti come si può pensare di migliorare le condizioni di una intera provincia.

Possibile che essere eletti al parlamentino provinciale doni una bacchetta magica a quegli stessi amministratori locali che non riescono a risolvere i problemi di casa loro? Abbiamo posto la domanda ad uno dei possibili candidati aversani ma non c’è stata risposta. Si è defilato, noi per carità cristiana preferiamo ometterne il nome.

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