Aversa, a De Cristofaro manca il “top player”

di Redazione

La Juventus con Gonzalo Higuain e Paulo Dybala, la Roma con Edin Dzeko, il Napoli con Dries Mertens e Lorenzo Insigne. Le grandi squadre, come dimostra il campionato di calcio di serie A, che proprio oggi si conclude, non possono prescindere dall’avere tra le proprie fila un top player, ossia il primus inter pares che deve battere il ritmo, procurare, rimanendo in una metafora calcistica, il bel gioco che deve produrre goal e vittorie.

Un esempio questo calcistico che vale anche in altri settori della vita, come, ad esempio, nell’amministrazione di una città. Senza scomodare esempi come il compianto Tiberio Cecere (che tanto ha dato, oggettivamente, ad Aversa ed è ingiustamente dimenticato, al di là del credo politico), le ultime amministrazioni cittadine, quando non hanno avuto un top player nelle loro fila, sono miseramente fallite.

Partendo, quindi, dalla seconda repubblica, ossia, a far data dal 1992, abbiamo la prima amministrazione rossa con il movimento Insieme per Aversa e Rifondazione Comunista che, con il sindaco Lello Ferrara, amministrano per circa sette anni la nostra città. L’avvocato aversano, nonostante la sua “tenacia” (per usare un eufemismo) poco avrebbe potuto fare se non avesse avuto al proprio fianco il vice sindaco Antonio Massimo, all’epoca dirigente della Regione Campania. Massimo, che ha portato tantissimi finanziamenti in città, è stato, di fatto, il top player dell’amministrazione Ferrara.

Saltando la breve esperienza del sindaco Gennaro Golia, abbiamo i dieci anni targati Mimmo Ciaramella con il centrodestra trainato da Forza Italia. Anche in questo caso, come per Ferrara, non poteva bastare il suo carattere di finto buonista con gli abbracci e gli “amico mio”. Ciaramella ha avuto il suo top player nell’ingegnere Rino Rotunno che tanto ha fatto per portare ad Aversa una serie di finanziamento dei quali hanno, poi, beneficiato le amministrazioni che hanno succeduto Ciaramella.

Anche il compianto Peppe Sagliocco, sebbene la sua esperienza è stata di soli tre anni o poco più, ha avuto l’intuizione di affidarsi ad top player preso “dall’estero”, dall’amministrazione provinciale di Caserta. Si tratta dell’ingegnere Alessandro Diana che (al di là dei giudizi che ognuno di noi potrà dare) ha supportato in maniera egregia l’amministrazione della quale era non parte politica, ma dirigente di settori chiave.

Ebbene, il dilettantismo del quale abbiamo più volte tacciato l’attuale amministrazione capeggiata dal sindaco Enrico De Cristofaro è dovuto, a nostro avviso, in buona parte, proprio all’assenza di un top player tra le sue fila. Gli assessori comunali dei quali si è circondato non raggiungono, nella quasi totalità, la sufficienza e non hanno quel bagaglio tecnico-amministrativo necessario. Né, tra i dirigenti, sembrano esservi esempi di dedizione personale, ma solo un burocratico efficientismo, mancando quel quid da top player, appunto, che è innato e come il coraggio di manzoniana memoria o ce l’hai o non puoi inventartelo. Volare basso, insomma, è, purtroppo per noi aversani (absit iniuria verbis) nel Dna di questa amministrazione.

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