Aversa, Della Valle: “Sant’Agostino, perché il Comune continua a versare 200mila euro ogni anno alla Curia?”

di Nicola Rosselli

Aversa – “Non capisco perché quando si parla del patrimonio comunale vengono fuori tanti punti oscuri ma ci si dimentica, praticamente sempre, del complesso di Sant’Agostino”. A parlare, anche a nome dell’Osservatorio Politico di cui è responsabile, Gino Della Valle, più volte assessore e primo dei non eletti nelle fila di Forza Italia.

L’esponente azzurro parte dal bilancio 2017 e sottolinea come “nello strumento di programmazione contabile non vi è alcuna traccia del piano di valorizzazione del patrimonio comunale, sebbene previsto specificamente dalla norma. Si tratta di uno strumento imprescindibile se si vogliono effettivamente valorizzare le proprietà comunali, un obiettivo dal quale non possiamo prescindere nel caso di Aversa considerate le condizioni delle casse dell’Ente”.

“E’ necessario – afferma Della Valle – fare una premessa: il mio discorso è semplicemente tecnico e so bene che quanto andrò a dire provocherà, polemiche, ma il mio intento non è assolutamente quello di contrappormi alla Curia. Il complesso di Sant’Agostino, infatti, è, grosso modo, metà di proprietà del Comune e metà della Curia. A causa di una commistione antica si è verificato che il Comune paga alla Curia poco più di duecentomila euro l’anno per tenere le scuole in quella parte che è di proprietà della Curia, mentre la Caritas, ospitata nei locali di proprietà del Comune, non paga alcun fitto”.

“Lungi da me – continua l’ex assessore delle giunte Ciaramella – voler colpire la Curia o la Caritas, ma perché deve esserci questa situazione? Perché l’amministrazione comunale non si attiva per risolverla e non rischiare di subire l’usucapione per i locali ceduti gratuitamente? Perché per risparmiare gli oltre duecentomila euro di fitto che si sborsano ogni anno non si recupera l’ex Palazzo Pime, il palazzo Orineti, ubicato a poche decine di metri in via Drengot, che già era utilizzato come scuola? Perché non si sposta la Caritas in zone meno centrali e in quelle stanze si colloca la parte di scuola per ospitare la quale il comune paga il fitto?”.

Tutte domande e perplessità legittime quelle di Della Valle che, in conclusione, tocca anche l’altro spinoso tema, quello del fitto del deposito di via Alfred Nobel per il quale si pagano 45mila euro l’anno. “In quei locali – conclude Della Valle – ci sono vecchi computer, arredi non più utilizzabili e tanta altra roba che deve essere solo buttata. Una parte, invece, ospita l’archivio storico dello stato civile. Ebbene questo può trovare facilmente posto nella scuola materna, non più utilizzata, ma ancora in buono stato, di via San Lorenzo, dove vi sono anche le cancellate alle finestre. Qualcuno ci ha pensato? C’è un assessore con delega al patrimonio? Ha mai cercato di capire qual è la situazione?”.

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