Il presidente americano, Donald Trump, sarebbe “onorato” di incontrare il leader della Corea del Nord, Kim Jong-Un, ma solo con le giuste condizioni. Lo ha spiegato il tycoon in una intervista a Bloomberg, sottolineando che, nonostante le settimane di alta tensione sull’asse Washington-Pyongyang, “se fosse appropriato per me incontrarlo, lo farei di sicuro. Ne sarei onorato”.
Potrebbe succedere, ha sottolineato Trump, “se fosse, lo ripeto, nelle giuste circostanze. Ma lo farei”. “La maggior parte dei politici non lo direbbe mai”, ha proseguito, “ma io lo dico, nelle giuste condizioni lo incontrerei”. Le dichiarazioni giungono in un periodo di alta tensione fra Stati Uniti e Corea del Nord per i timori legati allo sviluppo del programma nucleare di Pyongyang.
Le dichiarazioni giungono in un periodo di alta tensione fra Stati Uniti e Corea del Nord per i timori legati allo sviluppo del programma nucleare di Pyongyang. La Corea del Nord è diventata la questione di sicurezza nazionale e di politica estera più urgente per Trump. Pyongyang ha continuato a testare missili quest’anno dopo avere condotto l’anno scorso i suoi quarto e quinto test nucleari e l’amministrazione Trump ha allora annunciato l’invio di una portaerei al largo della penisola coreana, la Carl Vinson.
Poche ore fa Trump, in un’intervista alla Cbs, dopo avere definito Kim “un tipo sveglio” aveva ribadito che l’opzione militare per la Corea del Nord continua a restare sul tavolo viste le continue provocazioni. Tuttavia ultimamente ha provato a coinvolgere la Cina come tramite per far scendere la tensione, insistendo dunque su una soluzione diplomatica grazie all’intervento del presidente cinese Xi Jinping.
Da quando ha assunto la guida del Paese alla morte del padre nel 2011, Kim Jong Un non ha mai incontrato leader stranieri. L’ultimo incontro di un alto rappresentante Usa con un rappresentante del regime nordcoreano risale al 2000, quando l’allora segretaria di Stato Usa Madeleine Albright, sotto la presidenza di Bill Clinton, incontrò a Pyongyang Kim Jong Il, padre di Kim Jong Un, per discutere del programma nucleare.
Il sistema antimissile americano installato nel sudest della Corea del Sud è ora operativo e in grado di difendere da missili nordcoreani, afferma il ministero della Difesa sudcoreano. Il controverso Terminal High Altitude Area Defense (Thaad), posizionato in un campo da golf riconvertito a Seongju e criticato dalla popolazione locale, ha la “capacità iniziale” di rispondere a una minaccia nucleare e missilistica della Corea, ha detto il portavoce ministeriale Moon Sang-gyun, non specificando però quando Washington e Seul si aspettano che il Thaad sarà pienamente operativo.
Il drone statunitense a pilotaggio remoto Global Hawk è giunto a Tokyo con l’obiettivo di monitorare le attività del programma missilistico nella Corea del Nord. L’aeromobile da ricognizione, proveniente dall’isola di Guam, è atterrato alla base di Yokota, situata a 30 km a ovest della capitale. Il comando statunitense ha reso noto che il drone rimarrà a Tokyo fino al mese di ottobre, per evitare l’eventualità di tifoni che si abbattono sull’isola a sud dell’arcipelago giapponese nei mesi estivi.
Altri quattro Global Hawks sono attesi nella base di Yokota in tempi rapidi e con essi saranno circa 110 i militari Usa impiegati per la manutenzione dei velivoli senza pilota, controllati a distanza negli Stati Uniti. Precedentemente i droni erano dispiegati nella base aerea di Aomori, a nord del Paese, ma i lavori di manutenzione della pista hanno determinato il trasferimento a Yokota, dove si trova il quartier generale delle Forze armate statunitensi in Giappone.
Il presidente americano Donald Trump avrà in giornata un nuovo colloquio telefonico con il suo omologo russo Vladimir Putin: lo ha annunciato la Casa Bianca. La presidenza americana non ha rivelato quali saranno i principali argomenti in discussione. Trump e Putin hanno già avuto due colloqui telefonici dopo l’insediamento del nuovo presidente Usa alla Casa Bianca.