Depressione e terapie, convegno all’Hermitage Capodimonte di Napoli

di Redazione

Napoli – Nella sala conferenza dell’Idc Hermitage Capodimonte si è tenuto il decimo congresso dal titolo “Tra neurologia e psichiatria: storia del disturbo depressivo e le sue terapie”. Il convegno raggiunge quest’anno la sua decima edizione e costituisce uno degli appuntamenti di divulgazione scientifica in materia di trattamento dei disturbi depressivi più importanti del Mezzogiorno.

Il corso rientra nel programma di Educazione Continua in Medicina (Ecm) del Ministero della Salute, accreditato per medici chirurghi, medici di medicina generale e specialisti in neurologia, psichiatria, neurochirurgia, neuropsichiatri infantili, geriatria, medicina interna.

L’Istituto di Diagnosi e Cura Hermitage Capodimonte è uno dei principali centri italiani convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale che tratta, tra gli altri, anche questo tipo di disturbi affermandosi in maniera sempre più consistente anche nel campo della ricerca.

La depressione maggiore è, tra i disturbi depressivi, la forma che maggiormente impatta sulla qualità della vita dell’ammalato e della sua famiglia provocando significativi cambiamenti nelle abitudini della persona. E’, inoltre, una delle più diffuse cause di perdita di giornate lavorative con conseguenti ed elevati costi sociali.

Ad oggi è il disturbo mentale più comune, che colpisce 350 milioni di persone nel mondo con un’incidenza globalmente in aumento. I risultati dello studio epidemiologico World Mental Health Survey (rivistadipsichiatria.it) hanno dimostrato che in media circa una persona su 20 ha avuto un episodio depressivo nel corso dell’anno precedente.

“Hermitage Capodimonte rinnova il suo impegno, come ogni anno, nell’organizzare un incontro sul tema della diagnosi e del trattamento dei disturbi depressivi – spiega il presidente dell’Idc Hermitage Capodimonte, professor Vincenzo Bonavita – Un tema complesso, con implicazioni non soltanto scientifiche ma sociali: la depressione colpisce non soltanto chi ne è affetto ma anche la famiglia, con costi umani e ricadute economiche importanti sulla società. Si pensi, ad esempio, alla perdita di giornate lavorative per malattia. L’impegno dell’Istituto di Diagnosi e Cura di cui sono presidente è quello di associare alla diagnosi ed alla cura del malato la ricerca clinica, senza la quale non vi può essere buona assistenza, come l’attività dell’Istituto dimostra concretamente da anni”.

L’obiettivo della ricerca è trovare farmaci sempre più sicuri e tollerati con pochi o nulli effetti collaterali sulla sfera sessuale e sulle variazioni del peso corporeo e che inizino ad agire nel più breve tempo possibile. Altrettanta attenzione è posta nel trattamento dei sintomi cognitivi presenti nei pazienti depressi in una percentuale compresa tra l’85% e il 94% (disturbi dell’attenzione, della memoria e della concentrazione).

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