I due pastorelli di Fatima, Francisco e Giacinta Marto, sono santi. Papa Francesco ha infatti letto la formula canonica che li iscrive nel registro della Chiesa che raccoglie tutti i santi. Lo ha fatto nella messa davanti al santuario che ricorda le apparizioni cominciate il 13 maggio del 1919, alle quali assistette anche la cugina Lucia. I due piccoli veggenti erano stati beatificati da Papa Wojtyla, sempre a Fatima in Portogallo, il 13 maggio 2000. Lucia morì nel 2010 e per lei è in corso il processo di beatificazione.
Nati ad Aljustrel, a meno di due anni di intervallo l’uno dall’altro, i due fratellini muoiono poco tempo dopo le apparizioni, nel 1919 e nel 1920. Esattamente come la Vergine aveva loro preannunciato, a un mese dalla prima apparizione, dicendo ai tre ragazzi: “Giacinta e Francesco li porto via fra poco, ma tu Lucia resti qui ancora per qualche tempo”.
La Chiesa Cattolica riconobbe, per la prima volta nella sua storia di 2000 anni, l'”eroicità delle virtù e la maturità della fede di bambini non martiri”, per decreto di Giovanni Paolo II, il 13 maggio del 1989, che ha aperto un precedente al riconoscimento di santità dei due pastorelli.
Francesco Marto, iconograficamente rappresentato con cappello in testa e gilet corto, bastone da pastore e sacco per la merenda a collo, nacque l’11 giugno del 1908 e venne battezzato il 20 giugno nella Chiesa Parrocchiale di Fatima. Ad appena 8 anni iniziò, assieme alla sorella Giacinta, a pascolare il gregge dei genitori nella zona della Cova da Iria, luogo in cui, assieme alla cugina Lucia, avverranno le apparizioni, durante le quali poteva solamente vedere, senza ascoltare né parlare. Si racconta che abbia vissuto intensamente la preghiera contemplativa e che trascorresse lungo tempo in preghiera di fronte al sacrario, nella chiesa parrocchiale.
Il 18 ottobre del 1918, poco più di un anno dopo l’ultima apparizione, Francesco si ammala, vittima di un’epidemia che afflisse il Paese, conosciuta come “influenza spagnola” che in poco tempo causò la morte di decine di migliaia di persone. Il 2 aprile dell’anno successivo, si confessa e riceve la comunione per l’ultima volta “con una grande lucidezza e pietà”, come scrive il parroco di Fatima nel Libro dei Morti, registrando la sua morte, il 4 aprile, aggiungendo: “E confermò che aveva visto una Signora nella Cova da Iria e Valinhos”. Venne sepolto presso il cimitero di Fatima, dal quale i suoi resti vennero riesumati, il 17 febbraio del 1952, e traslati nella Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima, il 13 marzo del 1952.
Giacinta Marto ebbe una vita ancora più breve di quella di suo fratello. Nata il 5 marzo del 1910, non ha ancora 10 anni quando muore a Lisbona, anche lei vittima di influenza pneumonica, il 20 febbraio del 1920, lontano dalla famiglia. Nelle apparizioni Giacinta vedeva e sentiva, ma non poteva comunicare. Secondo la cugina Lucia, Giacinta si affliggeva per la sofferenza dei peccatori che comprenderà nella visione dell’Inferno (apparizione del 13 luglio del 1917).
Giacinta disse di aver avuto varie apparizioni della Vergine durante la sua malattia, a casa, nella Chiesa di Fatima, nell’ospizio in cui si trovava a Lisbona prima di essere mandata in ospedale e successivamente, quando era ricoverata. Come il fratello, si ammala di polmonite ad ottobre del 1918 e viene ricoverata per la prima volta all’ospedale di Vila Nova de Ourèm, dopo la morte di Francesco. Nuovamente ricoverata a Lisbona, viene operata ma muore il 20 febbraio “con la maggiore delle serenità, senza alcun lamento”. E’ sepolta a Vila Nova de Ourèm. Il 30 aprile del 1951 i suoi resti vengono portati nella cappella laterale sinistra della Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima.