Giornalismo, addio a Valentino Parlato: il “comunista eretico” tra i fondatori del Manifesto

di Redazione

E’ morto Valentino Parlato, giornalista, tra i fondatori del quotidiano Manifesto, di cui è stato più volte direttore e presidente della cooperativa editrice. Era nato a Tripoli il 7 febbraio del 1931. Enfant prodige del comunismo italiano, aveva dovuto lasciare il Pci nel 1969, radiato per  frazionismo, dopo le posizioni eretiche assunte insieme a Rossana Rossanda, Luigi Pintor, Aldo Natoli, soprattutto sui fatti di Praga. Nel partito era stato uno dei leader dell’ala ingraiana.

Dopo l’uscita da Botteghe Oscure tante battaglie, tutte all’interno del Manifesto, giornale a cui ha dedicato due libri “Se trentacinque anni vi sembrano pochi” e “La rivoluzione non russa”. Personaggio spesso controcorrente, anche rispetto alla sinistra che lo ha sempre considerato intellettuale di riferimento, nel 2012, fu l’ultimo dei padri nobili ad abbandonare il Manifesto perchè ormai, sottolineò, “è un giornale come gli altri”.

Pochi giorni prima della sua scomparsa tornò a scrivere un editoriale per il suo giornale: “Non possiamo non tener conto di quel che sta cambiando – scrisse parlando dei rivolgimenti epocali a livello mondiale, dalla politica all’economia – dobbiamo studiarlo e sforzarci di capire, sarà un lungo lavoro e non mancheranno gli errori, ma alla fine un qualche Carlo Marx arriverà”.

Alle ultime amministrative di Roma votò per l’attuale sindaca del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi. Un voto di protesta il suo. “Ero talmente indignato verso il Pd che per la prima volta ho tradito la sinistra, spero sia anche l’ultima”, aveva detto.

“Una voce libera e autorevole. Addio a Valentino Parlato, tra i fondatori del il Manifesto e per anni suo direttore”, scrive su Twitter il presidente del Senato, Pietro Grasso. “Vero intellettuale e grande giornalista che nel corso della sua vita ha fatto del giornalismo indipendente il cuore pulsante del Manifesto. La sua voce critica ci mancherà”, afferma il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini.

“Se ne va un intellettuale sempre lucido e un riferimento per la sinistra italiana. Vicini alla famiglia”, scrive su twitter il presidente dei deputati Pd, Ettore Rosato. “Giornalista e intellettuale di pregio, la sua voce critica fu spesso stimolo per la sinistra”, afferma Anna Finocchiaro, ministra per i Rapporti con il Parlamento.

“Lo avevo salutato pochi giorni fa ad un nostro convegno su Gramsci. Un grande giornalista, un compagno. Ci mancherà tantissimo. Un abbraccio ai suoi cari, al collettivo del Manifesto, a tutti i compagni e le compagne che gli hanno voluto bene”. Così Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra italiana. “Ci ha lasciato stamane Valentino Parlato, dirigente comunista e giornalista straordinario. Grande abbraccio ai suoi cari e al Manifesto”, commenta Stefano Fassina.

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