Riaperto lunedì pomeriggio il tratto romagnolo dell’A14 Bologna-Taranto tra Imola ed il Bivio per la Diramazione di Ravenna verso Taranto, chiuso in mattinata, intorno alle 7.30, per un drammatico incidente avvenuto all’altezza del chilometro 56 nel quale sono rimasti coinvolti due camion, successivamente andati a fuoco. Il sinistro, il cui bilancio è di un morto ed un ferito grave, ha causato forti disagi alla circolazione stradale, con ripercussioni anche sulla viabilità secondaria.
Un autotrasportatore di 35 anni, di nazionalità croata, ha perso la vita, intrappolato in quel che è rimasto dell’abitacolo del mezzo. L’altro conducente coinvolto, anche lui straniero, bulgaro di 56 anni, è stato tratto in salvo dalle lingue di fuoco e, dopo esser stato stabilizzato, trasportato con l’elicottero al Trauma Center dell’ospedale “Maurizio Bufalini” di Cesena col codice di massima gravità. Le sue condizioni sono disperate, avendo riportato ustioni estese e profonde. Si trova nella sezione dei Grandi Ustionati.
L’incendio ha sprigionato una densa nuvola di fumo nero, visibile a diversi chilometri di distanza. Un mezzo era adibito al trasporto di materiale cartaceo, mentre l’altro aveva un carico di coil per reti in plastica.
Le code hanno superato abbondantemente i 12 chilometri, tra Castel San Pietro e il bivio per la diramazione per Ravenna, dove il traffico è stato regolato su due corsie. Col trascorrere delle ore il lungo serpentone di mezzi si è gradualmente assottigliato. In alternativa Autostrade per l’Italia ha consigliato di uscire a Castel San Pietro e, dopo aver percorso la viabilità ordinaria, rientrare in autostrada a Faenza.
Per lo stesso motivo verso Bologna si sono formati quattro chilometri di coda tra Faenza ed il bivio per la diramazione per Ravenna, dove il traffico è stato regolato u due corsie. Per le lunghe percorrenze è stato consigliato per chi era diretto verso sud di percorrere la A1 Milano-Napoli. Sul luogo sono intervenuti il personale di Autostrade per l’Italia e la Polizia Stradale a segnalare la coda.
IN ALTO IL VIDEO