La capitale britannica senza pace. Un vasto incendio ha avvolto la Torre Grenfell in Latimer Road, nella zona ovest di Londra. Il comandante della polizia Stuard Cundy avverte che il numero delle vittime potrebbe essere anche più alto e in un comunicato scrive: “Posso confermare sei morti, in questo momento, ma questo bilancio potrebbe aggravarsi durante la complessa operazione di recupero che proseguirà per giorni”.
La London Fire Brigade fa sapere via Twitter che continuano senza sosta le ricerche di sopravvissuti all’interno del palazzo. Le fiamme hanno attaccato nella notte 24 dei 27 piani del grattacielo residenziale a North Kensington: l’incendio, per quanto sotto controllo, grazie all’intervento di oltre 200 vigili del fuoco, sul posto con oltre 40 mezzi, non è stato ancora completamente spento.
L’incendio è esploso attorno all’una di notte (le due in Italia): il rogo è divampato all’undicesimo piano e rapidamente si è diffuso in quasi tutto il palazzo. Nella Grenfell Tower, edificio costruito negli Anni 70, sono presenti 120 appartamenti per un totale di circa 500 residenti. Di recente nel palazzo erano stati avviati dei lavori di ristrutturazione. Alcuni dei residenti in passato avevano lamentato la scarsa sicurezza derivante dalla presenza di mezzi e materiali utilizzati per i lavori.
“Ho sentito grida d’aiuto mentre le fiamme divampano”, ha scritto su Twitter Fabio Bebber, da una casa vicina. Altri hanno udito gridare “al fuoco” e visto cadere detriti. “E’ stato spaventoso, molto brutto, non ho mai visto nulla di simile, è proprio un incendio enorme”, ha raccontato un altro testimone, Tim Downey, alla Bbc. Usama Itani, un terzo vicino, ha aggiunto d’aver avvertito il crepitio di “esplosioni”, provocate probabilmente dal contatto delle fiamme con alcuni materiali.
“Profondamente rattristata per la perdita di vite”. Così la premier britannica Theresa May ha commentato la tragedia. Il primo ministro è costantemente aggiornata sulla situazione e ha convocato una riunione d’urgenza delle autorità coinvolte per assicurare la migliore risposta alla nuova emergenza nella capitale.
Altri testimoni hanno parlato invece di ustioni, intossicazioni da fumo e probabilmente anche di cadute durante l’evacuazione. L’allarme è stato dato verso l’1 locale (le 2 in Italia). Alcuni residenti hanno dichiarato che il sistema antincendio non ha funzionato.
Si calcolano approssimativamente in circa 450-500 le persone in teoria residenti nella Grenfell Tower. La stima e’ delle autorità municipali competenti per territorio, quelle del borough di Kensington and Chelsea, che precisano anche il numero totale degli appartamenti in circa 140.
La colonna di fumo provocata dal rogo è ben visibile in gran parte del centro di Londra fin dalle prime luci dell’alba. L’edificio, che ha uno dei suoi affacci in Latimer Road, di fronte all’omonima stazione della metropolitana, fu costruito nei primi Anni Settanta e completato nel 1974. Di recente erano però stati avviati i lavori per un’ampia risistemazione. E, fra le tante ipotesi, non si esclude che il disastro possa avere a che fare proprio con i lavori.
Il sindaco Sadiq Khan ha definito il gigantesco incendio che sta divorando buona parte della Grenfell Tower come “un incidente grave”, precisando che sono stati mandati nella notte tutti i rinforzi disponibili. Sul posto sono state mobilitate anche anche le unità di soccorso dell’Hazardous Area Response Team.
“Sono state le grida della gente a salvarmi, non l’allarme anti-incendio, che non ha funzionato”. Cosi’ Paul Munakr, uno dei primi residenti della Grenfell Tower sentiti dalla Bbc fra coloro che sono riusciti a sfuggire dall’inferno di fiamme di stanotte. Munakr ha detto anche di aver sentito qualcuno dire a qualcun altro di “non lanciarsi della finestre”.
Non solo. Un allarme sulle carenze di sicurezza alla Grenfell Tower, il grattacielo residenziale distrutto stanotte da un mega incendio a Londra, era stato lanciato l’anno scorso da un comitato di cittadini, il Grenfell Action Group, ma invano. Lo riferisce l’agenzia Pa, spiegando che il comitato aveva paventato a novembre che “solo un evento catastrofico” potesse smuovere le acque e lamenta ora di aver trovato “orecchie sorde”. Il dito era stato puntato contro la disponibilita’ di un solo ingresso, a causa dell’avvio di lavori di riqualificazione della stabile, e contro la presenza di rivestimenti in plastica considerati pericolosi e infiammabili.