Il giorno dopo l’incendio che a Londra ha distrutto la Grenfell Tower, causando la morte di almeno 12 persone, è polemica sulla mancata osservanza delle misure di sicurezza. Nell’edificio si stava concludendo una ristrutturazione e già un anno fa un comitato di residenti aveva puntato il dito contro la mancanza di un adeguato sistema anti-incendio e contro l’utlizzo di materiali di scarsa qualità ritenuti pericolosi.
Il comitato aveva denunciato in particolare l’utilizzo di un rivestimento isolante plastico giudicato profeticamente pericoloso e infiammabile. Ma le ispezioni s’erano chiuse con le rassicurazioni di rito e persino la conferma dell’indicazione di restare barricati negli appartamenti in caso di focolai. “Una micidiale beffa”, dicono al comitato, dove si parla di “orecchie sorde” da parte delle autorità e si sospettano interessi torbidi quanto lucrosi della proprietà.
“Sono state le grida della gente a salvarmi, non l’allarme anti-incendio, che non ha funzionato”, ha raccontato Paul Munakr, uno dei residenti della Grenfell Tower che è riuscito a mettersi in salvo.
E’ necessario che “sia data risposta prima possibile” agli interrogativi legati alla sicurezza della Grenfell Tower di Londra, perché “si tratta di domande molto importanti”. Lo ha dichiarato il sindaco di Londra, Sadiq Khan, facendo riferimento alle denunce fatte in passato dai residenti.
Sulla vicenda è intervenuta anche Theresa May che ha fatto sapere che “ci sarà un’indagine appropriata e se ci saranno lezioni da imparare, così sarà e saranno intraprese azioni”.