Gli agenti della Direzione investigativa antimafia di Catania, su proposta del direttore della Dia, Nunzio Antonio Ferla, hanno confiscato beni per 1,3 milioni di euro a un imprenditore di Augusta (Siracusa), operante nel settore del movimento terra e del trasporto merci conto terzi, Francesco Pasqua, 57 anni, augustano.
L’indagato nel 2014 era stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Prato Verde” per associazione mafiosa con l’accusa di fare parte del gruppo dei ‘Carateddi’, guidato da Orazio Privitera e Sebastiano Lo Giudice, della cosca Cappello di Catania.
Il provvedimento della sezione misure di preveazione del Tribunale di Siracusa dispone la confisca dei beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie a vario titolo riconducibili all’indagato per un valore complessivo di oltre 1.300.000 euro.
Secondo l’accusa l’imprenditore, tra l’altro, avrebbe favorito la latitanza di Privitera, che si è sottratto, dall’ottobre 2009 al gennaio 2010, all’esecuzione del decreto di fermo emesso a suo carico nell’ambito dell’operazione di polizia denominata ‘Revenge’.
E’ proprio durante le indagini sulla latitanza di Privitera che è emersa la figura di Francesco Pasqua, fino a quel momento estraneo alle cronache giudiziarie, per aver fornito supporto logistico. Secondo quanto rilevato dal Tribunale di Siracusa l’appartenenza dell’imprenditore al clan mafioso sarebbe iniziata tra il 2006 e il 2007.
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