Modica (Ragusa) – Due maestre di un asilo nido di Modica sono state rinviate a giudizio dopo che le indagini della Squadra Mobile di Ragusa avevano confermato le denunce e le preoccupazioni di alcuni genitori. L’inchiesta aveva preso il via proprio un anno fa quando ai poliziotti arrivarono una serie di segnalazioni su bambini che si rifiutavano categoricamente di andare all’asilo. Una vicenda che era stata prima segnalata senza successo al preside che aveva comunque richiamato le due maestre a non tenere quel comportamento che terrorizzava i bambini e che, di conseguenza, preoccupava i genitori.
A quel punto la palla è passata alla Polizia che ha anche installato delle telecamere e delle microspie all’interno dell’asilo. Indagini che hanno potuto coprire solo il mese di giugno ma che sono state molto significative tanto da spingere gli investigatori della squadra mobile a richiedere nuovamente le intercettazioni per l’avvio della scuola a settembre dello scorso anno. Alcuni genitori hanno nel frattempo cambiato scuola ai figli e il preside è tornato a richiamare le due insegnanti. Ma la situazione non è cambiata.
Ecco alcune delle frasi intercettate: “Alzati, ti do tanti di quegli schiaffoni! Sei un bambino insopportabile!”; è un incubo questo bambino, se la smetti di piangere forse vai, perché sei un disturbo”; “sto chiamando il preside che è sopra e glielo dici al preside…e la mamma e te ne vai a casa tua e non vieni più però e dici io devo trovarmi un’altra scuola”; questa è rimbambita…c’era l’acqua nel bicchiere, ma sei rimbambita”; ce la smetti, ce la smetti! Non ti sopporta più nessuno, guarda che schifo, fai a casa ad asciugarti il naso”; ti arrivano tanti di quegli schiaffoni brutto maleducato! … non deve venire a scuola uno di questi, deve stare a casa sua, perché è un bambino che non si sopporta più!”.
In un altro caso il bambino aveva sbagliato il nome della maestra: “Quest’altro rimbambito …mi chiama – omissis – a fine anno non sa neanche come mi chiamo! Perché hai voluto l’acqua, delinquente, stupido, perché hai voluto l’acqua e poi non la bevi, ti do tanti di quegli schiaffi bestione, sei un bestione. Quest’altro rimbecillito è un tormento questo, un tormento…e poi si permette di dire che i compagni non vogliono giocare con lui, vergognati!”; il bambino dice: “devo fare la cacca” e la maestra risponde: “a casa tua la fai la cacca”; ti do all’orco, lo chiamo per – omissis – …così se lo mangia e ce lo toglie dai piedi…”.
L’altra maestra rinviata a giudizio per lo stesso titolo di reato: “se piangi ancora ti lascio solo”; non lo fare più, non ti azzardare, non ti azzardare, ti metto solo, non ti azzardare mai più, mai più!”; “dormi a casa! La prossima volta non vieni, stai a letto a casa, lo dici alla mamma!”.
Le due maestre sono state rinviate a giudizio per il reato di maltrattamento degli alunni, a loro affidati per ragioni di istruzione ed educazione. La richiesta di rinvio a giudizio è arrivata dopo che il gip ha rigettato la richiesta di misure cautelari nei confronti delle due donne.
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